Compiti a casa. Un manuale per le famiglie
Letizia Caronia, ordinaria di Pedagogia generale e sociale presso il dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università degli Studi di Bologna, e Vittoria Colla, che nella stessa Università insegna Pedagogia della vita quotidiana, sono le autrici di questa accurata ricerca sul campo sui compiti a casa, realizzata con la collaborazione attiva di 21 famiglie e la disponibilità delle insegnanti dei loro figli, che hanno concorso a rendere dettagliata e trasparente l’analisi del tema studiato (L.C., V.C., I compiti a casa. Linguaggio e apprendimento quando la scuola entra in famiglia, Raffaello Cortina Editore, 2024).
Il volume, un vero e proprio manuale per le famiglie (almeno per quelle, come precisano le autrici, che si identificano nel ruolo di “buon genitore”), esamina in 10 densi capitoli i diversi aspetti delle dinamiche che si instaurano tra genitori e figli all’interno delle famiglie, tra insegnanti e alunni a scuola, e tra docenti e famiglie quando entrano in contatto a proposito dei “compiti a casa”. La metodologia adottata dalle ricercatrici è, da una parte, quella etnografica dell’osservazione partecipante, che si traduce nella seconda metà dal volume (capitoli da 6 a 10) in una vivace e realistica rappresentazione delle interazioni verbali, degli atteggiamenti e dei comportamenti dei genitori e dei figli quando decidono di affrontare insieme il problema dei “compiti a casa”.
Decine sono gli esempi riportati, sempre accompagnati da riflessioni e riferimenti alla letteratura nazionale e internazionale in materia. Non ne esce una ricetta del “buon genitore”, anche perché tutti i genitori delle 21 famiglie coinvolte sono risultati “allineati e affiliati alla cultura della scuola” (p. 213), e non possono quindi in alcun modo essere considerati rappresentativi dell’universo delle famiglie. Però questo sguardo (assistito da videoregistrazioni) sulle dinamiche intrafamiliari attivate dal fare i “compiti a casa” con l’assistenza dei genitori può aiutare gli insegnanti a scegliere tipologie di compiti che favoriscano un positivo sviluppo della cooperazione genitori-figli.
Certo, si legge nelle riflessioni conclusive, va anche evitato il rischio che “la scuola contemporanea, sempre più basata sul coinvolgimento genitoriale e sull’assunto dell’‘alleanza scuola famiglia’”, finisca per delegare ai genitori funzioni educative e didattiche proprie dell’istituzione scolastica, la cui “missione costitutiva” è quella di “garantire pari opportunità e redistribuzione del capitale culturale”. Se venisse meno a tale missione la scuola si confermerebbe in quel ruolo di “meccanismo di riproduzione di disuguaglianze e iniquità” del quale parlarono Bourdieu e Passeron nel loro celebre libro-denuncia del 1977 (p. 215).
Per completare questa sintetica presentazione del volume, segnaliamo infine che la prima parte del libro (capitoli 1-5), ricca di riferimenti e approfondimenti teorici, appare dedicata, oltre che agli insegnanti, soprattutto al mondo della ricerca accademica in campo educativo – pedagogisti, psicologi, sociologi – che potranno avvalersi dell’amplissima bibliografia che completa l’opera.
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