Competenze digitali, l’impatto positivo del progetto di Save the Children e del Gruppo Crédit Agricole
In Italia, i giovani tra i 16 e i 19 anni che hanno competenze digitali di base[1] sono il 58,7%[2]. Nella mappa europea sulle competenze digitali, per questa fascia d’età, l’Italia si posiziona quart’ultima: la quota di giovanissimi con scarse o nessuna competenza è del 42%, contro una media europea del 31%. Se guardiamo ai giovanissimi che hanno acquisito elevate competenze digitali, gli italiani sono poco più di 1 su 4 (il 27%), a fronte del 50% dei coetanei francesi e del 47% degli spagnoli. Il dato medio italiano nasconde ampi divari territoriali, con il Sud che ha oltre la metà dei ragazzi con scarse o nessuna competenza (52%) e il Nord e il Centro più vicini ai valori medi europei (34% e 39%). La percentuale scende con il crescere dell’età: solo il 45,7% della popolazione tra i 16 e i 74 anni ha competenze digitali di base (circa dieci punti percentuali in meno rispetto alla media europea, che è del 55,5%), un dato ancora ben lontano dall’obiettivo dell’80% fissato a livello europeo per il 2030.
Per potenziare le competenze digitali dei più giovani e formare cittadini digitali consapevoli è nato il progetto “Connessioni Digitali[3]” – promosso da Save the Children e sostenuto dal Gruppo Crédit Agricole in Italia – dedicato a ragazze e ragazzi di scuole secondarie di primo grado, che consiste nella creazione di percorsi di didattica digitale integrati all’insegnamento dell’Educazione Civica. Le ragazze e i ragazzi che hanno partecipato al progetto sanno capire meglio come costruire la propria identità online, quali sono le opportunità e i rischi, la distinzione tra sfera privata e pubblica. Hanno anche imparato il valore della partecipazione e della co-progettazione. I maggiori progressi si sono registrati tra le studentesse.
Il progetto ha generato un impatto positivo sullo sviluppo delle competenze digitali di circa 6000 studenti e studentesse che hanno partecipato. È quanto emerge dalla valutazione di impatto condotta dall’Istituto Italiano di Valutazione sulle scuole protagoniste di “Connessioni Digitali” nei due bienni 2021-2023 e 2022-2024 che hanno partecipato alla valutazione finale.
Le studentesse hanno mostrato un miglioramento più significativo nelle competenze digitali rispetto ai loro coetanei maschi: l’efficacia del progetto nel coinvolgere e motivare le ragazze rappresenta un risultato interessante per colmare il gender gap formativo e lavorativo riguardo alle carriere legate alle discipline STEAM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica).
Prima di partecipare a “Connessioni Digitali”, il 35% delle studentesse e degli studenti non conosceva le regole di condivisione di un’immagine sui social (percentuale scesa al 20% a fine progetto, con un miglioramento del 15%), il 26% non conosceva nuove tecniche per utilizzare gli strumenti digitali in modo creativo (il 12% a fine progetto, con un miglioramento del 14%), il 59% non era consapevole che, anche nel web ci sono regole da seguire per comportarsi in modo responsabile (il 32% a fine progetto, con un miglioramento del 27%), il 55% non era in grado di distinguere un inserto digitale a fini promozionali da una notizia (il 40% a fine progetto, con un miglioramento del 15%). Grazie all’intervento di “Connessioni Digitali”, gli studenti colmano mediamente del 18% le carenze in ciascuna di queste quattro specifiche conoscenze relative all’utilizzo del digitale.
Dai risultati della valutazione, l’impatto positivo del progetto emerge in tutte le quattro le dimensioni che definiscono la povertà educativa digitale[4] (opportunità di apprendimento per comprendere, per essere, per vivere assieme, per vivere una vita autonoma e attiva), sebbene con diversa intensità. L’impatto maggiore si osserva nelle aree di competenza digitale proiettate all’esterno, relative quindi alla capacità di relazionarsi e vivere attivamente la comunità digitale. Queste evidenze rafforzano l’intento del progetto, che mira a trasmettere a studenti e studentesse gli strumenti essenziali per diventare cittadini digitali consapevoli.
Il percorso educativo è pensato anche per stimolare le classi a creare sinergie con esperti esterni, enti, associazioni e realtà extrascolastiche con l’obiettivo di favorire il dialogo tra la scuola e il territorio. A biennio concluso, nell’ambito di “Connessioni Digitali”, 56 scuole hanno attivato collaborazioni con il territorio, in modo particolare con enti pubblici o associazioni. Per molte scuole la collaborazione si è attivata per la prima volta proprio in occasione del progetto e più dell’80% conferma la volontà di proseguire il rapporto in futuro.
Secondo il report dell’Istituto Italiano di Valutazione, che ha analizzato anche l’impatto sul ruolo dei docenti tramite focus group e questionari, la maggior parte di loro considera il progetto un’ottima opportunità per approfondire il tema dell’educazione digitale e dotarsi di competenze nuove e per potenziare la motivazione allo studio di studentesse e studenti. La quasi totalità (88%) ritiene che il progetto abbia permesso l’acquisizione di competenze, spazi e nuovi dispositivi per la scuola e che abbia proposto occasioni di crescita personale e professionale. Inoltre, oltre l’80% dei docenti riconosce al progetto il merito di aver contribuito a una maggiore propensione al lavoro di gruppo e alla cooperazione in classe e si dice fiducioso riguardo la possibilità di utilizzare in futuro la metodologia promossa dal progetto.
“È necessario che tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti siano accompagnati nella acquisizione delle competenze digitali indispensabili per diventare cittadini digitali consapevoli e responsabili, equipaggiati per affrontare le sfide e cogliere le opportunità, per costruire un futuro migliore. Eppure il nostro Paese riscontra ancora un significativo ritardo: l’educazione digitale è sempre più necessaria per affrontare le sfide poste dalle nuove tecnologie, permettendo ai giovani di utilizzarle in modo consapevole e sicuro. Per questo, con il progetto “Connessioni Digitali” Save the Children è in prima linea per contrastare la povertà educativa digitale. Il ruolo della scuola è fondamentale nella formazione di cittadini in grado di partecipare attivamente alla vita democratica. Lo sviluppo di una piena cittadinanza digitale passa anche e soprattutto dalla capacità degli studenti di appropriarsi degli strumenti digitali, passando da consumatori passivi a consumatori critici e produttori responsabili di contenuti e nuove architetture” ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice generale di Save the Children Italia.
[1] Il livello di competenze digitale dei cittadini europei viene misurato dal 2021 attraverso un indicatore composito, che fa riferimento a 5 domini (Alfabetizzazione all’informazione e ai dati”, Comunicazione e collaborazione”, “Creazione di contenuti digitali”, “Sicurezza” e “Risoluzione dei problemi”).
[2] Fonte: ISTAT https://www.istat.it/it/files/2023/12/Cittadini-e-ICT-2023.pdf
[3] https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/progetti/connessioni-digitali
[4] https://www.savethechildren.it/blog-notizie/riscriviamo-il-futuro-l-impatto-della-poverta-educativa-digitale
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