Compensi ai commissari, grazie a Tuttoscuola il mondo politico e sindacale riscopre il problema

Reazioni dopo il servizio del Corriere della Sera sulla ricerca della nostra rivista

Ieri il Corriere della Sera ha dedicato, ancora una volta, un ampio servizio sulla questione irrisolta dei compensi per i commissari del concorso per docenti, utilizzando una puntuale ricerca di Tuttoscuola che evidenziava come, a distanza di cento giorni dall’impegno assunto dal premier, l’Amministrazione scolastica non avesse ancora definito concretamente le misure dei nuovi compensi.

Il coordinatore del sindacato Gilda, Rino Di Meglio, ha ricordato che “Il 29 maggio è entrata ufficialmente in vigore la legge che prevede l’aumento dei compensi ma tutto è ancora fermo perché mancano i decreti attuativi. Si tratta di un ritardo inammissibile e di una grave mancanza di rispetto da parte della politica nei confronti dei docenti che si sono sobbarcati un carico di lavoro estenuante a fronte di pochi spiccioli”.

L’on. Centemero (Forza Italia), a sua volta, ha rincarato la dose, affermando che “La funzione di commissario e presidente d’esame nel concorso a cattedre è particolarmente delicata: si tratta di valutare l’idoneità delle candidate e dei candidati a svolgere l’importante professione di docente. A fronte dell’enorme lavoro svolto dai commissari … riteniamo dunque lesivi della dignità professionale sia i compensi originariamente previsti di 251 euro lordi per i presidenti delle commissioni e 209 euro lordi per i commissari, a cui si aggiungono 0,50 euro per ogni elaborato corretto e per ogni candidato esaminato, sia quelli in vigore oggi. Questo, senza nemmeno l’esonero dal servizio. Molti commissari hanno rinunciato all’incarico”.

Come oggi, anche nell’aprile scorso Gian Antonio Stella sul Corriere aveva utilizzato una ricerca di Tuttoscuola da cui emergeva che il compenso, tradotto in ore di lavoro, corrispondeva a un euro.

Dopo quella denuncia, il mondo politico e sindacale aveva chiesto un intervento riparatore che, per intervento di Renzi, si era tradotto nell’integrazione di 8 milioni di euro del magro fondo già previsto per compensare i commissari.

Dopo l’approvazione della legge 89/2016 che stanziava quegli 8 milioni di euro, il Miur d’intesa con il MEF, aveva trenta giorni di tempo (termine 28 giugno) per definire nel dettaglio i compensi, ma il termine è trascorso invano, mentre dal territorio arrivano rinunce dei commissari.

Il decreto sui compensi uscirà a concorso concluso?