Come impiegare proficuamente i 112 presidi incaricati rimasti

La quiete prima della tempesta. Si può definire in questo modo l’anno scolastico 2011-2012 durante il quale si svolgerà il concorso per dirigenti scolastici, mentre, per effetto della manovra, saranno ridefiniti i termini della rete scolastica ridimensionata. Dal 2012-13, quando arriveranno i primi vincitori del concorso a dirigente scolastico, l’attuale situazione della rete delle istituzioni scolastica, soprattutto nel primo ciclo di istruzione, sarà interamente ridisegnata e, forse, sconvolta.

In questo anno transitorio di quiete (si fa per dire) ai vertici delle istituzioni scolastiche continueranno ad esserci dirigenti reggenti e presidi incaricati, con qualche vice-preside non esonerato dall’insegnamento.

Quando si attiverà la nuova rete nell’anno 2012-13 che ne sarà dei presidi incaricati? Se tutti i posti vacanti (meno certamente dagli annunciati 2.386) saranno coperti dai vincitori del concorso, dove andranno gli attuali 112 presidi incaricati?

Una risposta positiva potrebbe esserci se l’Amministrazione interpreterà la nuova norma per le istituzioni scolastiche sotto i 500 alunni, per le quali non verrà più prevista la presenza di un dirigente titolare, nel senso di prevedere non solo il conferimento di incarichi di reggenza nei confronti di dirigenti titolari in altra sede, ma anche l’utilizzo di quei 112 presidi incaricati.

Attualmente sono in servizio 112 docenti con incarico di presidenza (un istituto normativo destinato da tempo ad esaurirsi) distribuiti su diversi territori: 26 in Lombardia, altrettanti in Sicilia, 21 nel Lazio e qualche unità singola nelle altre regioni. In Abruzzo, Calabria, Marche e Molise invece non vi sono più presidi incaricati.