Clausola di salvaguardia da gender: proposta della Lega per i genitori

Più volte il ministro Giannini ha dichiarato che la legge 107/15 al comma 16 non apre alla possibilità di attivare nella scuola spazi per la teoria gender, ma la Lega vorrebbe una formale rassicurazione all’interno di atti ministeriali ufficiali.

Per questo la Lega Nord ha chiesto di inserire espressamente nella prossima circolare delle iscrizioni una clausola di salvaguardia contro la teoria gender. Richiesta che, per varie ragioni, non è stata accolta. 

«Il ministero dell’Istruzione ha detto no alla circolare che avevamo proposto per imporre una clausola di salvaguardia nei documenti che i genitori devono sottoscrivere con l’iscrizione del figlio a scuola, a garanzia che le loro firme non vengano utilizzate per autorizzare corsi non voluti.

I rappresentanti dei genitori potranno comunque chiederne l’inserimento in fase di elaborazione del Patto di corresponsabilità e del Piano dell’offerta formativa di ogni singolo istituto».

Lo segnala Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega Nord.

«L’iniziativa – spiega Pittoni – risponde alle preoccupazioni di tanti genitori che temono l’inserimento a loro insaputa di insegnamenti ispirati alla cosiddetta teoria del gender. Dubbi legati al possibile utilizzo improprio della terminologia non chiara presente al comma 16 della legge 107 (Buona scuola), in relazione alle attività formative sull’”educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni”.

Con il pretesto del contrasto al bullismo, la paura è che si apra spazi a progetti con finalità diverse. Da qui l’idea di una clausola di salvaguardia, il cui testo base recita: “Per qualsiasi proposta educativa inserita nel Patto Educativo di Corresponsabilità, nel Piano dell’Offerta Formativa e nelle varie Attività Laboratoriali e/o Progettuali, in particolare per quanto riguarda progetti relativi a bullismo, educazione all’affettività, superamento di discriminazioni relative al genere e all’orientamento sessuale, pari opportunità, dispersione scolastica, educazione alla cittadinanza e alla legalità e ogni altra iniziativa che coinvolga l’ambito valoriale e dell’educazione sessuale, è necessario l’esplicito e libero assenso dei genitori o di chi ne fa le veci”».