Cisl scuola: 2000 ATA tagliati, e il 1° settembre…

È andato male l’incontro di ieri tra i sindacati e il MIUR sugli organici ATA del prossimo anno scolastico. Ne dà notizia una nota della Cisl scuola nella quale il segretario del sindacato, Francesco Scrima, scrive che il fallimento dell’incontro “non è certo un buon viatico per gli imminenti annunci di provvedimenti sulla scuola. ‘La scuola che cambia, cambia l’Italia’ è il titolo suggestivo di un’iniziativa del partito del premier, ma per il momento l’unico cambiamento lo avrà la vita di 2.000 lavoratori della scuola (1.000 collaboratori scolastici e altrettanti assistenti amministrativi) che grazie ai tagli previsti dalla legge di stabilità resteranno da settembre senza lavoro”.

Il sindacato ricorda che l’organico ATA “si dimostra già oggi del tutto insufficiente, tant’è vero che è stato necessario incrementarlo di circa 5.000 posti perché le scuole potessero funzionare regolarmente. Ci vuol poco a capire che, se rimarranno i tagli annunciati, ne faranno le spese il tempo scuola e la qualità dell’offerta formativa”.

Il Ministero ha fatto presente che i precari ATA devono lasciare il posto ai dipendenti in esubero delle province. “È una scelta che non esitiamo a definire aberrante”, commenta Scrima, “perché non è certo togliendolo ad altri che si può pensare di difendere il lavoro tagliato con scelte di cosiddetta ‘razionalizzazione’, improvvisate e demagogiche”.

Ma la prospettiva è ancora più preoccupante perché “la perdita del lavoro è la sorte cui potrebbero andare incontro anche decine di migliaia di docenti precari, se il piano di assunzioni verrà attuato con i criteri del rapporto Buona Scuola”. Per questo, “per evitare che altre persone passino dalla precarietà alla disoccupazione” è stata promossa per il 17 febbraio una manifestazione davanti al MIUR.

Da notare che il giorno prima, il 16 febbraio, i sindacati sono stati convocati dalla ministra Giannini, ma la previsioni non sono ottimistiche se la manifestazione del 17 è stata comunque confermata. E l’esito dell’incontro sugli ATA non è di buon auspicio.