Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

La difficoltà di insegnare tedesco a Treviso

Scrivo a nome di numerosi insegnanti precari di tedesco della provincia di Treviso.

Da anni, malgrado ci siano sempre molte cattedre disponibili per le supplenze, sia alle medie che alle superiori, non viene assegnato il ruolo a nessuno o quasi. Questa situazione è comune a tutte le province del Veneto. Tanto per capire, del concorso ordinario del 2000, sono stati messi in ruolo solo 27 (!!!) persone in tutto il VENETO in 8 anni. Quest’anno, quando abbiamo visto che nella provincia di Treviso, non è stato assegnato alcun ruolo a tedesco scuole superiori (A546) pur essendoci, come sempre, 14 cattedre e oltre 200 ore di spezzoni, mentre sono stati assegnati 4 ruoli a chimica agraria (insegnata in sole 2 scuole della provincia) lasciando così scoperti due spezzoni (di 12 e di 7 ore), abbiamo chiesto un colloquio con il provveditore di TV. Ella ci ha spiegato gentilmente che non ci sono criteri per l’assegnazione delle cattedre, o che se ci sono a lei non sono stati resi noti. Da allora non riusciamo più a lavorare serenamente. Che razza di futuro ci si prospetta? Come possiamo vivere in questa totale incertezza e ingiustizia? E perché i sindacati non fanno nulla?

A questo si aggiunge il fatto che amiamo (purtroppo) la nostra materia e molti di noi cercano sempre di tenersi aggiornati, spendendo i pochi risparmi in corsi all’estero. Da anni lotto personalmente per il riconoscimento dei titoli, ma invano. Per contro i master dell’Uniforcom e dell’Unimarconi valgono 3 punti, quando è risaputo che non servono a nulla e che potrebbero essere sostenuti anche da un bambino. Avete mai dato un’occhiata alle dispense? Sono piene di errori e, in ogni caso, di scarso valore. Addirittura l’esame di alcuni master dell’uniforcom è fissato per il 22 gennaio. Un master in 4 mesi? Ma in che razza di paese siamo?

Infine vorremmo sapere con che criteri le SSIS stabiliscono le discipline che necessitano di nuovi abilitati. E’ mai possibile che in uno scenario così, come quello Veneto, ogni anno la SSIS di Venezia faccia partire un corso abilitante di 20 posti (più tutti i sovrannumerari) di tedesco. Con tutto il bisogno che c’è di chimica agraria! La SSIS di Venezia ha riservato quest’anno 110 posti per abilitazioni di materie che non esistono (italiano per stranieri, greco moderno, arabo, cinese, portoghese ecc.). Ciò significa un giro di oltre 400.000 Euro. Vi sembra giusto? Ci pare ci sia una legge che dispone che bisognerebbe sondare le esigenze del territorio. E inoltre, perché da quest’anno non esiste più l’abilitazione SOS per i non abilitati SSIS. Questa è discriminazione. Non ne possiamo proprio più di queste ingiustizie. Abbiamo studiato con profitto, lavorato con dedizione e ci sentiamo beffati. Non vogliamo morire precari. Alcuni di noi hanno 50 anni e sono abilitati dal 90. Possibile che nessuno tuteli i nostri diritti?

Abbiamo girato gli stessi quesiti al Ministero che da ottobre continua a inoltrarli a altri uffici poiché, evidentemente, non sa come risponderci. Alla faccia dei criteri trasparenti! Per favore, rispondete almeno Voi.

Distinti saluti,
Marina Fiorentini, Treviso

In effetti, appare difficile non essere d’accordo con la posizione espressa dalla lettrice. Non sembra agevole comprendere come mai, a fronte di un’offerta strutturale di una certa materia – in questo caso la lingua tedesca – in un certo luogo – in questo caso il Veneto -, manchi la creazione dei ruoli corrispondenti.
La Redazione

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