M5S: Abolire Invalsi e Indire

Maria Marzana, Sergio Battelli, Giuseppe Brescia, Chiara Di Benedetto, Francesco D’Uva, Gianluca Vacca e Simone Valente: ecco i componenti pentastellati della Commissione Istruzione della Camera, che in sala stampa a Montecitorio hanno tenuto una conferenza stampa durissima contro il cosiddetto dl Scuola, definito “un banale tappabuchi che non risolverà ancora una volta i problemi strutturali di cui soffre il comparto”.

Così come concepito nel testo base il decreto infatti sarebbe “insufficiente” per i 5 stelle che hanno illustrato le loro proposte alternative per una “misura che possa risolvere in modo definitivo le problematiche connesse alla scuola”.

Contestate innanzitutto le modalità di reperimento dei 460 milioni di euro da investire in due anni nel provvedimento” che verrebbero sottratte all’Aspi, recuperate dall’aumento dell’imposta di registro ipotecaria e catastale aumenti o dalla riduzione degli stanziamenti del Miur per programmi di sostegno al diritto allo studio”.

Sotto processo anche il nuovo piano triennale di assunzioni all’interno della scuola: “Il decreto prevede immissioni in ruolo per gli anni 2014-2016 per circa 69 mila posti docenti e – hanno detto – al netto delle immissioni al ruolo per il sostegno, il piano non sarà sufficiente neanche per coprire i pensionamenti che non saranno inferiori alle 40 mila unità”.

I 5 stelle propongono dunque una vera e propria “controriforma Gelmini” che attraverso gli emendamenti presentati al dl Istruzione “abroghi le misure dell’ex ministro e promuova l’unità di tutte le categorie del mondo della scuola in una logica integrata”.

A partire dagli investimenti: i fondi “dovrebbero essere reperiti – spiegano – attraverso l’abolizione del finanziamento alle scuole paritarie e all’editoria, la tassazione delle rendite finanziarie, la drastica riduzione delle auto blu, la sospensione della missione in Afghanistan, l’abolizione di Invalsi e Indire”.

Punto focale la revisione del piano triennale di assunzioni, rispetto al quale i deputati indicano due strade: “Abbiamo proposto due emendamenti che invertirebbero la tendenza e, se attuati, metterebbero fine al problema del precariato. Il primo prevede lo stop al reclutamento attraverso i concorsi finchè non viene assorbito il precariato e il secondo la riapertura delle graduatorie di reclutamento”.

Altre proposte di modifica riguardano poi i docenti inidonei che devono poter continuare a svolgere il lavoro presso le biblioteche scolastiche, l’abolizione dei diplomifici, l’abolizione del numero chiuso per l’ingresso all’università, il pensionamento per chi ha già acquisito il diritto ma è obbligato al lavoro a causa della legge Fornero (Quota 96).

E ancora: la digitalizzazione del sistema scolastico attraverso strumenti tecnologici e multimediali, l’abolizione delle esternalizzazioni nelle università, il ripristino delle ore di latino, storia e geografia e l’insegnamento della lingua inglese nella scuola materna.

Infine, secondo i grillini andrebbe rivista la governance del sistema universitario, e cioè si dovrebbe lavorare “verso una forma più democratica attraverso l’abrogazione dei componenti esterni nei cda”.