
Censis 2015, lItalia è in letargo?
Il Rapporto del Censis di quest’anno, quarantanovesimo della serie, descrive un’Italia “sconnessa”, priva cioè di un tessuto connettivo unificante, nella quale, in attesa del risveglio, sono gli individui e i piccoli gruppi a svolgere un ruolo dinamico, creativo.
Giuseppe De Rita, storico artefice del Rapporto, torna sulla sua nota tesi di un’Italia dove i movimenti, la vitalità della società civile, prevalgono sulle istituzioni, nelle quali dovrebbero riconoscersi quasi per definizione i cittadini di una società ‘connessa’, cioè rispettosa di regole e valori condivisi. In questo l’analisi di De Rita, pur riguardando in genere fatti contingenti – quelli emergenti nell’annualità considerata – converge per molti aspetti con quella che Ernesto Galli della Logga sviluppa da anni riferendosi al lungo periodo: quella della (mancata) formazione e della perdurante assenza di una forte identità nazionale italiana.
Tra le cause di questa scarsa coesione (De Rita direbbe ‘connessione’) della società italiana sta, come Galli ha ripetuto ancora una volta in un recente editoriale sul Corriere della Sera (“Che errore ignorare la scuola”, 6 novembre 2015), l’incapacità della scuola di realizzare quel ‘disciplinamento sociale’ di massa di cui il Paese avrebbe (avuto) bisogno per dotarsi di una identità più forte, più riconoscibile e più rispettata.
Lo storico, con la sua prospettiva analitica di lunga durata, parla di ‘decenni’ di latitanza riformatrice da parte della classe politica, che dopo l’unificazione della scuola media (1962) e la frattura del 1968 non ha saputo né far rispettare la disciplina (condizione necessaria per l’interiorizzazione di regole condivise) né fare riforme degli ordinamenti centrate su un insieme di nozioni (“assai più che sparse conoscenze disciplinari”) rappresentanti “un patrimonio che affonda le sue radici nel passato e costituisce un’identità culturale messa a disposizione dello studente, implicando dunque un’idea della continuità nonché un’immagine della trasmissione da una generazione all’altra. Tutti elementi che, congiunti, implicano anche un’idea forte del legame sociale” e che a suo giudizio sono stati colpevolmente ignorati.
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