Cei: no forzature su Gender, la Chiesa non c’entra

Un titolo splendido, contro il bullismo e ogni forma di discriminazione, che ti faceva venir voglia di andarli ad abbracciare. Ma poi il contenuto era solo dare la colpa alla Chiesa. Ma i genitori erano stati avvertiti? E al ministero lo sapevano?“. Il segretario generale della Cei Nunzio Galantino, confermato  nei giorni scorsi da Papa Francesco nel suo ruolo, ha introdotto con queste considerazioni una dura presa di posizione del Consiglio Episcopale Permanente sull’iniziativa degli opuscoli dell’Unar (Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali), finanziati con denaro pubblico (24.000 euro) e diffusi nelle scuole, che propagandano la cultura del Gender.

Non è – ha osservato Galantino – che vince chi grida di più. Sono le lobby che procedono così. Sono persone rispettabilissime, ma invece di bussare alle porte le hanno prese a pedate“. Galantino che incontrerà nei prossimi giorni il ministro dell’Istruzione Giannini, ha polemizzato con quanti hanno ipotizzato che nello stop del Governo Renzi (ma più specificamente del sottosegretario Toccafondi) all’iniziativa ci sia lo zampino dei vescovi: “Il ministero si è piegato alla Chiesa? Ma che ci azzecca la Chiesa?”, chiede con un vezzo linguistico dipietresco il segretario della Cei.  “Qui è questione delle famiglie”, ha detto ai giornalisti.