CCNL istruzione e ricerca: dall’Anquap sì con riserva all’atto di indirizzo del ministro Madia

Un articolato con luci e ombre. Questo il giudizio di Anquap sull’atto di indirizzo per il Comparto dell’Istruzione e della Ricerca e per la relativa Area dirigenziale inviato lo scorso 19 ottobre dal Governo, tramite il ministro Madia, all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. L’Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche ha espresso le sue valutazioni tracciando un bilancio che evidenzia qualche importante lacuna, auspicando però che le negatività riscontrate non costituiscano impedimento alla trattativa fra ARAN e Sindacati e che si arrivi dunque alla stipula del CCNL.

«Tra gli aspetti positivi – spiega il presidente di Anquap, Giorgio Germani – rientrano l’articolazione del nuovo CCNL in una parte comune e in più sezioni speciali, l’indicazione di un necessario riordino e coordinamento delle disposizioni contrattuali, l’attenzione rivolta (almeno in parte) agli Assistenti Amministrativi che abbiano svolto le funzioni di DSGA per almeno tre anni scolastici negli ultimi otto, la valorizzazione delle professionalità acquisite dal personale ATA di ruolo».

 Germani, però, segnala anche alcune dimenticanze rilevanti, tra le quali «l’indicazione di una necessaria disciplina per la mobilità tra le sezioni speciali, la previsione di armonizzazione retributiva non solo per i dirigenti della scuola rispetto agli altri dirigenti dell’area, ma anche in altre consimili situazioni, l’indicazione di una revisione della disciplina riguardante le indennità di funzioni superiori, l’ipotesi di una revisione del penalizzante inquadramento retributivo subito dai Dsga della prima ora (1/9/2000) con il metodo della temporizzazione in luogo della ricostruzione».