Caro scuola: tra libri, corredo scolastico e abbigliamento a settembre le famiglie hanno speso oltre 600 euro a studente
Dopo gli allarmi preventivi delle associazioni di categoria, arriva la conferma dei fatti: il ritorno a scuola 2024 è uno dei più costosi di sempre. Secondo quanto hanno confidato gli studenti al portale specializzato Skuola.net, per ognuno di loro le famiglie d’origine hanno speso o stanno per spendere in media 633,50 euro per libri di testo, corredo tecnico e materiale di consumo, abbigliamento e accessori. E per chi dovrà iniziare la scuola secondaria, come prevedibile, l’esborso ha raggiunto vette altissime: per il primo superiore la spesa sfiora gli 800 euro (la media è di 794,50 euro), il 20% in più rispetto al dato generale. Questo è quanto risulta all’osservatorio del portale specializzato, cui hanno preso parte oltre 1.200 alunni delle classi medie e superiori alla vigilia del ritorno in classe.
La voce di bilancio più onerosa è senza dubbio quella dei testi per le varie materie. Tra aggiornamenti continui delle edizioni da parte delle case editrici, docenti che cambiano e con loro i manuali di riferimento e “suggerimenti” ad opera degli istituti, il libro fresco di stampa rimane quello più acquistato. Oltre 2 studenti 3 avranno così nello zaino soprattutto, se non direttamente tutti, volumi nuovi. In particolare, chi acquisterà solo libri nuovi sfiora il 50% del campione, con un aumento rispetto all’anno precedente di quasi il 50%. Non manca comunque chi, per scelta o necessità, si rivolgerà prevalentemente o esclusivamente all’usato: il 30% tondo tondo.
Questo si traduce in un “conto” medio, per i soli libri, di 290 euro. La fetta più consistente del campione (29%) stima che alla fine si andrà a spendere tra i 200 e i 300 euro. Ma, ovviamente, se ci concentriamo sulle ragazze e i ragazzi dei primi il quadro cambia sensibilmente. Specialmente per chi frequenterà un liceo – ovvero la maggior parte degli iscritti – c’è da mettere in preventivo l’intera lista proposta dalla scuola e almeno un paio di dizionari. Facendo lievitare la spesa attorno ai 350 euro di media, con circa un terzo (31%) che però non pensa di cavarsela con meno di 400 euro.
Altro elemento quasi imprescindibile per la ripresa delle attività didattiche è il corredo scolastico (zaini, astucci, eventuali divise, ecc.) e, ancora di più, il materiale di consumo (penne, matite, quaderni, penne, ecc.). E, infatti, anche qui l’esborso previsto è notevole: 161 euro di media, solo per iniziare.
Una somma che, peraltro, mamme è papà hanno tentato di contenere il più possibile: il 34% si è orientato soprattutto verso prodotti economici, appena il 15% si è concentrato sulla “marca”, gli altri (51%) hanno cercato il giusto equilibrio tra qualità e prezzo. Mentre il 31% ha evitato di rinnovare il corredo scolastico, mettendo nel carrello solo i prodotti soggetti a consumo, usura o esaurimento.
Ai primi posti degli oggetti più acquistati ci sono: il materiale per il disegno (il 28% lo ha rinnovato), l’abbigliamento per fare educazione fisica (22%) e l’accoppiata zaino-astuccio (18% in entrambi i casi). A seguire, il 17% si è dotato di una nuova calcolatrice, il 10% ha comprato un computer o un tablet.
Un discorso a parte merita il diario. Quest’anno, infatti, il Ministero dell’Istruzione ha fortemente raccomandato – alle scuole medie – di ripristinare l’abitudine di far appuntare compiti e comunicazioni, oltre che sul registro elettronico, anche sul supporto cartaceo. Ciò ha ridato linfa vitale a uno strumento che ultimamente sembrava sempre meno usato. Non a caso, tra chi frequenterà la secondaria inferiore, oltre il 90% si doterà di un diario tradizionale, con il diario di istituto che cresce sempre di più: il 37% attende l’agenda fornita dalla propria scuola. Per avere un termine di paragone, alle superiori il caro vecchio diario sarà negli zaini del 48% degli studenti.
Tornando al corredo, anche qui il primo superiore fa storia a sé. Tranne rari casi, si cambia scuola e si cambiano compagni. Presentarsi a dovere, per molti studenti, diventa una priorità. Per questo, lo zaino e l’astuccio salgono in cima alla lista degli acquisti: a cambiarli è stato oltre 1 su 3. Dopodiché, si confermano ai vertici il materiale da disegno (30%), la calcolatrice (28%) e l’abbigliamento da ginnastica (25%). Con ovvie conseguenze sul conto, che per questi articoli mediamente sale a 230 euro (ben 60 euro in più della media generale).
Per gli stessi motivi, probabilmente le ragazze e i ragazzi di prima sembrano avere avuto un’attenzione maggiore per il look: l’87%, per non sfigurare al cospetto dei nuovi vicini di banco, ha rinnovato il guardaroba per la scuola (il 47% lo ha cambiato per intero, il 40% lo ha solo rinfrescato un pò). Prendendo a riferimento l’intero campione si scende, rispettivamente, al 28% (rinnovo totale) e al 49% (parziale): in totale il 77%, dieci punti percentuale in meno.
Così, di nuovo, lo scontrino finale è molto diverso: se per gli studenti presi nel loro complesso ci si attesta sui 182 euro di media (comunque non pochi), tra quelli di primo superiore si schizza a circa 220 euro. Sono davvero pochi a salvarsi dall’acquisto di nuovi capi d’abbigliamento nel periodo del back to school: solo il 23% non registra alcun nuovo ingresso nell’armadio.
Facendo le somme, si arriva alle cifre indicate all’inizio: 633 euro per gli alunni dalla prima media al quinto superiore, praticamente 800 euro per quelli delle classi iniziali del secondo ciclo.
E non è finita qui. Perché molti genitori devono aggiungere pure le spese di trasporto. Oltre 4 studenti su 10 – un dato che cresce al salire del livello scolastico – per coprire il tragitto casa-scuola (e viceversa) prenderanno i mezzi pubblici. Solo una minoranza (6%) farà affidamento sugli esoneri legati al reddito famigliare o a particolari condizioni socio-economiche. Gli altri dovranno fare un abbonamento, che per fortuna in molti comuni è a tariffe agevolate. Ciò non toglie che la previsione di spesa si aggiri attorno ai 150 euro. Unica consolazione: tale somma, per chi non vorrà sobbarcarsi l’onere dell’abbonamento annuale, potrà essere diluita nei prossimi nove mesi.
“Il ritorno a scuola 2024 si conferma uno dei più costosi di sempre, soprattutto a causa del caro libri: la metà della spesa totale delle famiglie deriva proprio dalla dotazione libraria. Un salasso dovuto soprattutto alla necessità quasi imprescindibile di ricorrere al libro nuovo, in forte crescita rispetto all’anno precedente. E non perché alle famiglie piaccia spendere di più: tra perenni nuove edizioni e supplementi digitali accessibili solo al primo proprietario, in molti casi il libro usato rischia di azzoppare gli studenti che lo usano. Così si cerca di risparmiare, dove si può, sul resto, in particolare rinunciando ai prodotti di marca oppure conservando zaini, astucci e accessori degli anni precedenti”, così Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via