Buona Scuola, approvate deleghe in CdM. Renzi: ‘Legge 107 arriva a compimento’, tutte le reazioni

Il 7 aprile, il Consiglio dei Ministri ha dato l’ok ai decreti attuativi della Buona Scuola. Mentre la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, esprime la sua soddisfazione, iniziano ad arrivare le prime reazione. E non tutte sono così positive.

Renzi: la legge arriva finalmente a compimento

“Quella legge arriva finalmente a compimento. Ci sono tante cose che si potevano far meglio ma ci sono cose come questa che cambieranno definitivamente il sistema scolastico”. Lo ha detto Matteo Renzi all’iniziativa a Firenze per le primarie del Pd. “Abbiamo trovato i soldi per la delega 0-6, da oggi è legge dello Stato: a tutti i bambini da 0 a 6 anni è affidata un’opportunità – ha aggiunto – Non è un fatto tecnico non è burocratico, è l’idea che il nostro lavoro serva a dire che i bambini sono tutti uguali e non c’è divieto per chi nasce in povertà di poter sognare in grande; solo la scuola può aiutare se la situazione familiare è così difficile. Non sto parlando di massimi sistemi ma di una legge”.

Bocchino: misure che penalizzano l’istruzione professionale

“Le leggi delega sulla scuola appena approvate dal Consiglio dei Ministri sono un altro scippo al parlamento che gia’ è stato delegittimato dall’approvazione delle legge 107 con il voto di fiducia, perché questo meccanismo sottrae al Parlamento la piena facoltà emendativa”. Lo dichiara il Senatore Fabrizio Bocchino (Sinistra Italiana), segretario della Commissione VII Istruzione, notando anche che “non sono state tenute in alcun conto le richieste che provenivano dal mondo della scuola e dai genitori”. “L’eventuale accoglimento delle modifiche proposte in Commissione – che verificheremo attentamente quando i testi saranno resi disponibili – sono del tutto insufficienti a dare un parere positivo a queste misure, perché le deleghe devono essere attuate ad invarianza di bilancio, cioè senza risorse aggiuntive”. “Nel loro complesso si tratta di misure”, prosegue il senatore, “che penalizzano l’istruzione professionale, minano l’inclusione scolastica di ragazzi e ragazze con disabilità per la quale l’Italia era un faro nel mondo, e propugnano un meccanismo valutativo dipendente dalle prove Invalsi, del tutto inadeguato per una valutazione individuale”. Per questo Sinistra Italiana in Commissione ha presentato “pareri di minoranza negativi e mirati al ritiro delle deleghe”, continua Bocchino, “e questa resta la nostra posizione”. “Ci auguriamo che, all’indomani dell’approvazione, prosegua una stagione di mobilitazione contro un modello di scuola profondamente sbagliato e anacronistico, nonostante la retorica imbevuta di innovazione con cui si ammanta, mobilitazione che devono occupare un ruolo di primo piano anche nella prossima campagna elettorale”, conclude il senatore.

Centemero: la sinistra non sa cosa sia la qualità

“I decreti attuativi della legge 107 sono forse peggio della legge stessa! Altro che ‘iniezione di qualità”: nella nostra scuola si è fatta solo una iniezione di insegnati in numero superiore non solo ai bisogni delle scuole ma anche alle reali necessità formative delle studentesse e degli studenti”. Lo dichiara la deputata e responsabile scuola e università di Forza Italia Elena Centemero. “Si afferma con questi decreti la visione della scuola della sinistra: ideologica, lontana da ogni valutazione e riconoscimento dei risultati, distante anni luce dalla scuola della maggioranza degli altri Paesi europei. Lo dimostrano sia il nuovo sistema di formazione iniziale e di reclutamento dei docenti della scuola secondaria, sia lo svilimento dell’esame di maturità, ridotto ad un ‘esamino’ per citare alcuni esempi. Insomma, si prospetta un disastro che non ha precedenti, anche per l’impatto sugli enti locali”, conclude.

Gilda Insegnanti: un passo avanti e due indietro

”La Buona scuola fa un passo avanti e due indietro. Rispetto alle stesure originarie di alcune deleghe della legge 107/2015, i decreti attuativi che questa mattina hanno ottenuto il via libera del CdM risultano più confusi e in talune parti peggiorati”. È il giudizio espresso da Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, sul pacchetto scuola approvato questa mattina dal Consiglio dei Ministri. ”Ovviamente ci riserviamo un’analisi più approfondita dopo l’esame dettagliato dei testi dei decreti – precisa Di Meglio – ma da quanto si evince finora restiamo perplessi riguardo alcune scelte adottate dal Governo. Anche sul fronte delle risorse stanziate, è evidente che sono del tutto insufficienti per realizzare gli interventi promessi nei decreti. Resta comunque fermo il nostro dissenso sulla legge 107 e continueremo a batterci affinché venga modificata”.

Malpezzi: ‘Finalmente legge 107 è completa’

“Con l’approvazione definitiva in Consiglio dei Ministri delle 8 deleghe portiamo finalmente a compimento il progetto di riforma avviato nel 2015 dal governo Renzi che, proprio con la legge 107 detta “la Buona Scuola”, ha previsto le deleghe che oggi sono state approvate”. Lo dice Simona Malpezzi, deputata del Pd e componente della commissione Cultura della Camera. “Questo successo – prosegue Malpezzi – ha le sue radici proprio in quel governo che ha avuto il coraggio e la visione di pensare una nuova idea di scuola investendo come non mai nell’istruzione e nei docenti. Oggi, grazie a quella legge approvata nel luglio del 2015 abbiamo, per esempio, la delega sullo 0/6 anni che stabilisce che il nido non sarà più un servizio ma l’inizio del percorso veramente educativo (definito da sempre sulla carta ma mai realizzato fino in fondo) e si stanziano ingenti risorse per aumentare la presenza dei nidi nei Comuni d’Italia. Con la delega sull’inclusione, scuola, famiglia e territorio collaboreranno al progetto di vita e al percorso educativo dello studente disabile in modo più incisivo e grazie a competenze ancora maggiori. Infine, vorrei esprimere grande soddisfazione per il lavoro svolto sul reclutamento e la formazione iniziale. Un momento storico perché, se da una parte, abbiamo cambiato l’iter di formazione e di assunzione dei nuovi docenti, dall’altro, abbiamo definito una fase transitoria che consentirà nei prossimi anni l’immissione in ruolo dei precari storici in maniera certa, chiara e di prospettiva. È un cambiamento notevole che garantirà di coprire in modo regolare e prestabilito i posti vacanti e disponibili garantendo la continuià didattica e la professionalità della classe docente. Oggi, finalmente, con l’approvazione delle deleghe, la legge 107 è completa”.