Tuttoscuola: Non solo statale

Bologna, protesta delle maestre

Clamorosa protesta delle insegnanti dei nidi e delle scuole materne di Bologna contro il progetto del Comune di trasferire i servizi educativi all’Asp unica. Come informa la stampa locale online una quarantina di maestre, educatrici e collaboratrici, guidate dalla Confederazione unitaria di base (Cub) e dall’Unione sindacale di base (Usb) hanno fatto irruzione, con slogan, grida e striscioni, nell’aula Biagi della Sala Borsa dove si stava svolgendo il convegno sulla riorganizzazione delle Asp (aziende pubbliche di servizi alle persone) che alcuni Comuni come Firenze, Milano e Bologna propongono nel quadro di un ridisegno del welfare.

I manifestanti del Cub facendo irruzione nella biblioteca hanno annunciato il prossimo sciopero del 30 maggio e hanno gridato al megafono: “L’Asp è esternalizzazione fatta sulla pelle dei lavoratori”. C’è anche un cartello che fa riferimento al referendum contro i finanziamenti alle paritarie: “Il 26 maggio vota A”, cioè no al finanziamento.

L’impressione comunque è che le manifestanti non si rendano conto della portata e delle conseguenze politiche della loro protesta, da cui è nata con qualche strumentalizzazione l’iniziativa del referendum. 

Secondo una rappresentante dell’Usb “Il passaggio all’Asp è inaccettabile, si peggiorano le condizioni di lavoro e la qualità dei servizi di chi da 30 anni ha reso la scuola bolognese un’eccellenza”. La replica dell’assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo rovescia l’argomentazione: “Le nostre Asp producono solo qualità in un percorso di stabilizzazione contro il precariato”, afferma.

Sembra una normale controversia sindacale locale, ma le circostanze (referendum, crisi del Pd, formazione del governo Letta) la proiettano nel dibattito politico nazionale.

Torneremo sull’argomento nella prossima Newsletter settimanale di Tuttoscuola.

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