Tuttoscuola: Non solo statale

Berlinguer: Renzi mi copia…

Al Meeting di Rimini svoltosi la scorsa settimana l’ex ministro della PI Luigi Berlinguer, intervenuto il 25 agosto, ha rivendicato il copyright delle riforme riguardanti la parità e l’autonomia, riscuotendo in diretta l’apprezzamento di Giorgio Vittadini, leader storico di CL e del Meeting, che partecipava allo stesso convegno: “Le sue due leggi sulla autonomia e la parità rimangono il punto di riferimento sulla scuola insuperato”.

Ma cosa ha detto Berlinguer (la cui abilità oratoria in pubblico è peraltro nota) per meritare l’elogio di Vittadini e l’applauso della vasta platea di CL? E si può dare ragione a Vittadini quando parla delle due leggi berlingueriane come di un “punto di riferimento insuperato”?

Vediamo il primo punto.

Berlinguer era già stato al Meeting, da ministro in carica, nel 1997. Poi non c’era più stato fino all’edizione di quest’anno. In questa occasione ha difeso con convinzione il suo operato da ministro: “Il dibattito scuole pubbliche/scuole private non mi interessa più perché a me interessa una scuola che è sempre pubblica, perché deve allevare creature. Questo stanco ritornello scuola pubblica o privata è vecchio come il cucco, non esiste più”.

Tanto che – non ha mancato di far notare Berlinguer – malgrado le critiche piovute su quelle leggi, “oggi c’è qualcuno che le mie riforme le sta copiando per inserirci elementi di rilancio, rimuovendo alcuni ostacoli che c’erano allora. Vuol dire che non era da buttare ciò che ho fatto”.

Gli ostacoli, fa capire l’ex ministro, sono quelli che avevano impedito finora di finanziare le scuole private. Cioè l’interpretazione letterale e restrittiva dell’art. 33 della Costituzione, e del comma che afferma che “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. Ma secondo Berlinguer quella espressione significa che “non si possono pretendere oneri per lo Stato ma se lo Stato decide di prendere iniziative nessuno glielo può impedire e su questo si è pronunciata anche la Corte costituzionale”.

Tesi non nuova, che riprende la stessa interpretazione autentica che ne diede Epicarmo Corbino, il costituente che presentò il relativo emendamento al testo dell’art. 33, ma che finora era sempre stata sostenuta da storici e giuristi certamente poco apprezzati nell’area politica e culturale di cui Luigi Berlinguer è stato ed è un importante esponente. 

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