Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Avviata in sordina la rilevazione degli apprendimenti da parte dell’Invalsi

Poco più di un anno fa ci fu la “guerra” delle prove Invalsi per la rilevazione degli apprendimenti di italiano, matematica e scienze per le scuole del primo ciclo. Guerra motivata da questioni di metodo e di merito (come ebbero a dire i sindacati di categoria che cercarono di contrastare la rilevazione, ritenendola lesiva dell’autonomia scolastica).
Come si ricorderà, le prove erano obbligatorie per tutti gli alunni di seconda e quarta della primaria e delle classi prime della secondaria di I grado; facoltative per le classi prime e terze delle superiori.
Preceduta da alcuni anni di progetti sperimentali, la rilevazione ufficiale degli apprendimenti voleva essere la prima occasione per il nostro sistema di istruzione di conoscere alcuni suoi aspetti fondamentali, ed era anche per la scuola e per gli insegnanti un’occasione per familiarizzare con metodi di indagine abituali in altri Paesi.
Sappiamo come è andata. Alcuni collegi dei docenti rifiutarono le prove, si attaccò il ministero, colpevole di avere leso l’autonomia didattica delle scuole.
Con il cambio di Governo, il ministro Fioroni ha dato il benservito al presidente dell’Invalsi e ha disposto, con una nuova direttiva, che le prove non siano più obbligatorie ma svolte da alcune scuole campione e per un numero contenuto di classi.
Nessuno ha più parlato di questioni di metodo e di attacco all’autonomia delle scuole. Anzi. Di prove Invalsi non ha più parlato proprio nessuno.
Così, nel silenzio generale, il 6, 7 e 8 febbraio scorso è avvenuta la somministrazione delle prove per le scuole primarie campione (quante sono? dove?); dal 26 febbraio al 2 marzo vi sarà quella per le scuole campione della secondaria di I grado; e il 6, 7 e 8 marzo quelle per gli istituti superiori.
Aspettiamo i risultati.

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