Assalto alla diligenza GAE dei diplomati magistrali

Centinaia di ricorsi al giudice del lavoro per ottenere l'iscrizione in graduatoria

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha riconosciuto ai diplomati magistrali ante 2001-02 il pieno titolo ad inserirsi nelle graduatorie ad esaurimento, è in atto una vera e propria corsa ai tribunali del lavoro per ottenere il riconoscimento ad entrare nelle GAE, come emerge scorrendo le notizie sul sito del Miur.

Nel mese di giugno, a tutt’oggi, sono state 127 le notificazione per pubblici proclami che danno conto dei ricorsi presentati dai diplomati magistrali per entrare in GAE. Nella sola giornata di ieri, 22 giugno, il Ministero ha pubblicato ben 28 di queste notificazioni.

I ricorsi che centinaia e centinaia di vecchi diplomati hanno presentato ai giudici del lavoro sono anche una corsa contro il tempo per evitare la definitiva chiusura delle graduatorie che vanificherebbe l’insperata possibilità di entrare in ruolo nella scuola primaria.

Nel ddl di riforma della scuola in discussione attualmente in Commissione istruzione al Senato il comma 2 dell’art. 10, relativo al piano straordinario di assunzione, prevede che Sono assunti a tempo indeterminato e iscritti negli ambiti territoriali di cui all’articolo 8, comma 4, nel limite dei posti di cui al comma 1 del presente articolo:

a) i vincitori presenti nelle graduatorie del concorso pubblico per titoli ed esami a posti e cattedre

b) gli iscritti a pieno titolo, alla data di entrata in vigore della presente legge, nelle graduatorie ad esaurimento del personale docente…

Se la legge, superate le forche caudine del Senato, venisse approvata in via definitiva dalla Camera entro la metà di luglio e immediatamente pubblicata in Gazzetta Ufficiale (entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione), verrebbero immessi in ruolo soltanto i docenti iscritti alle GAE in quel momento. Altrimenti un’iscrizione tardiva non servirebbe a nulla.

Per il momento sono circa 1.300 i ricorrenti che sperano di arrivare in tempo, ma si può essere certi che nei prossimi giorni molti altri arriveranno.