Anticipi nella materna: i "baby clandestini"/2

È dunque in atto la caccia al “baby clandestino”, anzi agli “scafisti” (dirigenti scolastici) che ne consentono lo sbarco nella scuola dell’infanzia senza permesso di soggiorno per mancanza di età legale.
Un’iniziativa dirompente dello stesso segno di quella di altri dirigenti scolastici che rifiutano di introdurre l’insegnamento dell’inglese in prima e seconda perché lo ritengono non legale per assenza dei decreti di attuazione della riforma Moratti (la generalizzazione della lingua straniera è figlia dell’attuale ordinamento).
Ma a lato della polemica sulle irregolarità di iscrizione anticipata alla scuola dell’infanzia di bambini che compiono tre anni entro il 28 febbraio prossimo, c’è la regolarità dei bambini che compiono tre anni entro il 31 gennaio.
Infatti una vecchia disposizione amministrativa del 1971, da sempre applicata, consente, posti permettendo, di accogliere nella scuola materna i bambini che compiono tre anni entro il 31 gennaio. La disposizione prevede però che questi bambini siano ammessi a scuola solamente al compimento dei tre anni.
Ci risulta che molte scuole preferiscano, quando i bambini dimostrano buoni livelli di autonomia, ammetterli da subito per evitare i disagi di un inserimento tardivo e isolato.
A questi anticipati regolari ma non troppo, vanno aggiunti quelli accolti in anticipo nelle scuole paritarie, dove vale la legge, immediatamente applicativa e autorizzativi, anziché la circolare ministeriale che è destinata alle scuole statali.