Anche i nostri immigrati hanno creato reti di scuole all’estero

A margine del Convegno nazionale del PDCI a Brescia sul tema “Migranti e diritti”, con la partecipazione del Segretario Diliberto, la senatrice Maria Pellegatta dichiara: “L’apertura della scuola araba di Milano rappresenta una novità importante per la scuola italiana. Il Ministro della Pubblica Istruzione ha correttamente applicato la normativa che riguarda le scuole straniere in Italia. Il grande tema dell’integrazione dei migranti e deve essere affrancato dalla demagogia; nel nostro Paese vi sono principi, stabiliti dalla Costituzione, e regole che consentono di sperimentare nuove forme di integrazione tenendo fermo l’obiettivo fondamentale: tutti i bambini devono avere diritto all’istruzione.

Secondo la Vicepresidente della Commissione istruzione del Senato ci sono le condizioni perché il problema dell’integrazione sia affrontato in modo organico e anche con l’ambizione di valorizzare le esperienze delle nostre scuole che sono additate ad esempio anche all’estero; impariamo da chi ha iniziato prima di noi, ma senza copiare modelli che non si adattino alla situazione italiana. La Pellegatta propone di aprire un confronto in Parlamento e indica due finalità: la scuola dello Stato, che per costituzione è pluralista, è il luogo privilegiato dell’integrazione e deve avere le dotazioni necessarie per l’insegnamento dell’italiano: non c’è integrazione se non c’è apprendimento della lingua come veicolo di apprendimento e di relazione; ma l’integrazione non deriva da imposizioni, è un processo che puo’ seguire varie strade e spesso i percorsi di sofferenza che seguono tutte le persone costrette all’emigrazione.

La nostra Costituzione consente a enti e privati di istituire scuole , senza oneri per lo Stato. Questa opportunità puo’ essere perseguita. Il dialogo e il rispetto delle regole, la reciproca accoglienza sono le condizioni per costruire una società moderna, che garantisce sicurezza e diritto di cittadinanza.

D’altra parte, ricorda la senatrice Pellegatta, anche i nostri connazionali emigranti hanno costruito una rete di scuole italiane all’estero, ancora oggi attive: il senso di appartenenza alla nazione italiana, esigenza insopprimibile, non è andata a scapito, anzi è stata una risorsa per sentirsi cittadini in Paesi stranieri. Cio’ che deve essere combattuto è la xenofobia , il fanatismo e l’intolleranza reciproci che nulla hanno anche fare con l’educazione e la scuola.