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Al Sud si legge meno che nel resto dell’Italia

Avere tanti libri in casa e vivere con genitori che leggono libri, in particolare quando sono entrambi i genitori a leggere, rappresenta un fattore di forte influenza sui comportamenti di lettura dei figli”.

Nell’annuale rilevazione dell’Istat sulla lettura degli italiani è questo uno dei commenti che accompagna l’edizione di quest’anno riferita, come di consueto all’indagine dei libri letti dalla popolazione di età dai 6 anni i su nel corso del 2010.

Poco meno della metà della popolazione intervistata (46,8%) dichiara di avere letto almeno un libro nell’ultimo anno, ma le differenze regionali verso la lettura fanno registrare una “forbice” notevole che si allarga scendendo dal Nord al Sud dell’Italia.

Nella graduatoria delle regioni è il Trentino-Alto Adige a far registrare l’indice più elevato di lettori (57,9%) con Trento che raggiunge il 59,3%.

In fondo a questa graduatoria dell’amore verso i libri c’è la Basilicata con il 31,4% preceduta di poco dalla Sicilia (32,8%).

Al Nord la media di lettori (almeno un libro letto nel corso del 2010) oscilla tra il 54,3 del Nord Ovest e il 53,5% del Nord Est. Al Centro i lettori superano di poco il 50% (50,6%).

Nel Mezzogiorno e nelle Isole la lettura non è proprio di casa: al Sud ha letto soltanto il 34,5% e nelle Isole il 36,9%. Fa eccezione la Sardegna che ha registrato un onorevole 49,1% di lettori.

L’indagine Istat ha anche rilevato la percentuale di famiglie che possiedono libri in casa. Tra le famiglie che non hanno in casa nemmeno un libro la percentuale sale dal 2,8% di Trento fino al 20,5% della Basilicata. Nelle famiglie settentrionali la totale assenza di libri in casa è del 6,3% nel Nord Ovest e del 7,5% nel Nord Est. 7% al Centro.

Al Sud la percentuale si impenna toccando il 16%, mentre nelle Isole raggiunge il 13,9%. Ancora una volta la Sardegna si distingue positivamente con il 5,6% di famiglie senza alcun libro in casa.

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