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Al Nord i Comuni spendono per biblioteche quattro volte più di quelli del Sud

I Comuni italiani hanno impegnato per il 2009 poco più di 770 milioni di euro di spesa, cioè l’1,5% del loro bilancio complessivo in spese correnti, per biblioteche, musei e pinacoteche.

È una delle voci del conto consuntivo registrato dall’Istat sulla base dei dati raccolti dal Ministero degli interni, che l’Istituto nazionale di statistica ha elaborato e reso noti nei giorni scorsi.

Nelle settimane scorse un’altra rilevazione dell’Istat aveva radiografato il rapporto degli italiani con i libri e con la lettura e, in correlazione, l’esistenza di biblioteche sul territorio, riscontrando una notevole difformità di situazioni tra le aree centro-settentrionali (dove è maggiore l’attenzione ai libri e alle letture) e quelle del mezzogiorno.

I dati del conto consuntivo delle Amministrazioni comunali conferma questo divario territoriale. Mentre i Comuni dei territori settentrionali hanno impegnato in spese correnti per biblioteche mediamente il 2% dei loro bilanci (il 2,2% nel Nord Est e l’1,9% nel Nord Ovest), i Comuni delle Isole hanno impegnato poco più dell’1% delle loro risorse, e quelli del Sud si sono fermati in media addirittura intorno allo 0,54%.

I Comuni dell’Emilia-Romagna sono risultati i più virtuosi riservando agli impegni di spesa per questa voce del bilancio il 2,5%, seguiti da quelli del Trentino-Alto Adige (2,38%) e del Friuli-Venezia Giulia (2,26%).

I Comuni della Campania hanno impegnato soltanto lo 0,38% delle spese correnti per questa voce (quasi 18,5 milioni dei circa 5 miliardi iscritti a bilancio per le spese correnti), quelli della Calabria lo 0,54% e i Comuni dell’Abruzzo lo 0,58%.

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