Tuttoscuola: Non solo statale

Agesc: 400 euro? Ne servirebbero 4.000

L’Agesc, Associazione genitori scuole cattoliche, ha illustrato alla VII Commissione del Senato un documento nel quale ha sottolineato “le positive novità contenute nel testo di riforma per modificare il nostro sistema scolastico, caratterizzato però da troppa burocrazia e da un monopolio statalista inadeguato ai bisogni educativi di oggi”.

Inoltre “alcune misure sono insufficienti rispetto agli obiettivi indicati, soprattutto per quanto riguarda la valorizzazione delle scuole paritarie senza le quali sarà difficile far crescere un sistema più libero e flessibile di fronte alle nuove esigenze di formazione“.

Per quanto riguarda la stabilizzazione dei docenti precari, “le assunzioni dovranno essere fatte solo in funzione delle esigenze degli alunni” e “gli insegnanti delle scuole paritarie, abilitati e inseriti nelle graduatorie, che entreranno in ruolo nello Stato, dovrebbero poter scegliere di restare ad insegnare negli istituti paritari“, “per non privare le scuole paritarie pubbliche del bene più prezioso formato negli anni, i docenti appunto“.

Parere favorevole dell’Agesc sullo “School bonus”, e sulle detrazioni fiscali: “Uno strumento per sostenere la libertà di scelta delle famiglie“. Ma “scetticismo sul limite di 400 euro di spesa: assolutamente inadeguato e per il quale si propone venga aumentato a quattromila euro, eventualmente anche in forma progressiva“, altrimenti “così non si offre alle famiglie meno abbienti la libertà di scelta della scuola e il provvedimento resterebbe simbolico ed inefficace”.

Positive” comunque alcune novità introdotte: la chiamata dei docenti da parte delle scuole, l’introduzione dell`elemento del merito nella retribuzione, la personalizzazione dei percorsi e l`opzionalità di alcune materie, tutti “elementi di libertà nella gestione del personale e nell`organizzazione dei percorsi di istruzione“.

Per l’Agesc è inoltre da prevedere “l’assegnazione, anche alle scuole paritarie, di docenti di sostegno per esigenze di continuità didattica ed educativa: è un diritto che va riconosciuto a tutti i disabili qualunque scuola frequentino e la libertà di scelta va garantita anche, se non soprattutto, alle famiglie con figli diversamente abili, che oggi sono ancora gravemente discriminate se scelgono il sistema paritario“.

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