Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

A scuola tutti pazzi per il cinese

Tutti pazzi per il cinese. Nel nostro Paese sta prendendo sempre più piede lo studio della lingua dei mandarini e si inizia sempre più presto. Già dal Liceo, infatti, sono molti gli studenti italiani che si rivolgono a scuole in cui è presente questo insegnamento tanto che, in soli cinque anni, si è passati da 553 a 3.251 alunni che frequentano gli istituti dove si può scegliere di seguire il cinese.

E se è aumentato il numero degli studenti anche il numero delle scuole ha registrato un costante aumento negli anni passando dai 9 istituti dell’anno scolastico 2008/ 2009 ai 52 dell’anno scolastico 2012/2013. È la Lombardia, attualmente con 17 scuole la regione in cui si registra il maggior numero di istituti. Segue il Veneto con 8, il Piemonte con 6, Lazio e Campania con 4 e le Marche con 3. Con 2 istituti ognuna si collocano l’Abruzzo, l’Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia. Un solo istituto in cui è presente lo studio delle lingua cinese in Liguria, Puglia, Sicilia e Trentino Alto Adige. E a dimostrare il crescente interesse l’aumento quasi esponenziale del numero delle ‘matricole’. Se, infatti nell’anno scolastico 2008/2009 erano 152 in tutta Italia gli iscritti al primo anno nel 2012/2013 hanno raggiunto quota 1.283.

Le scuole in cui si studia la lingua del ‘Regno di mezzo’ sono in prevalenza statali ma non mancano alcune paritarie. La maggior presenza di istituti in cui è presente tale insegnamento si registra nelle aree del Nord Est e del Nord Ovest, spiega all’agenzia di stampa Adnkronos la dottoressa Carmela Palumbo direttore generale per gli Ordinamenti scolastici e per l’Autonomia scolastica.

Lo studio del cinese, e quindi, il proliferare delle scuole che offrono in modo curricolare questa opportunità “è destinato ad aumentare. Il cinese – aggiunge Palumbo – facilita l’ingresso nel mondo del lavoro sia all’estero, per chi vuole trasferirsi, sia in Italia, con soggetti che hanno scambi con la Cina. In questo senso, è un’ esigenza sentita maggiormente nelle regioni in cui le attività economiche hanno più propensione all’internazionalizzazione del tessuto economico e produttivo del territorio”. Oltre allo studio curricolare della lingua cinese, per il quale è previsto l’inserimento anche nell’esame di maturità, molte scuole, come il Convitto Nazionale ‘Marco Foscarini’ di Venezia, che dal 2003 con il progetto “Il Milione” ha aperto a studenti provenienti dalla Cina, prevedono stage più o meno lunghi e scambi di studenti, nell’ambito della ‘mobilità studentesca’ tra i due Paesi. Infine, nell’ambito della revisione delle classi di concorso e di abilitazione, conclude Palumbo, è prevista la creazione i un apposito contingente di insegnanti abilitati all’insegnamento della lingua cinese.

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