A cavallo a Bruxelles contro il sole delle Alpi di Adro

“Bresciaoggi”, il quotidiano della città lombarda che giorno per giorno riporta il succedersi degli eventi e delle prese di posizione sulla vicenda di Adro e dei 700 simboli del sole delle Alpi fatti apporre dal sindaco leghista nella nuova scuola della cittadina bresciana, ha riportato la notizia di una iniziativa tanto clamorosa quanto originale di un ex-leghista già noto per altre forme di protesta.

Tempo fa, dopo avere obbligato, con uno sciopero della fame in zattera lungo l’Oglio, le prefetture di Brescia e Bergamo a far intervenire l’Arpa per accertare il livello di inquinamento del fiume a causa dello sversamento di sostanze proibite dalla stazione di pompaggio dove finivano le fognature di Adro, Michele Parzani, 47 enne operaio e agricoltore è pronto per una nuova clamorosa protesta.

Questa volta porterà a cavallo a Bruxelles la protesta contro i simboli del “Sole delle Alpi” sulla nuova scuola di Adro.

Una protesta iniziata sabato scorso, in occasione dell’inaugurazione del nuovo polo scolastico. Per contestare l’assenza del tricolore con un gigantesco megafono di fortuna sulla pala di un trattore Parzani ha trasmesso per tutto il tempo della cerimonia l’inno di Mameli, sentito distintamente a Nigoline e a Corte Franca, ma non a Adro a causa del vento contrario.

Parzani, da ex-leghista, contesta le spiegazioni date dal sindaco Oscar Lancini sul significato del Sole delle Alpi. È una “colossale bugia che il Sole delle Alpi non sia il simbolo di riferimento della Lega – ha detto il battagliero bresciano – sulla mia ultima tessera fatta a Pontida il Sole delle Alpi occupa l’intero retro”.

«Mi auguro – continua – che il sole delle Alpi sparisca dalla scuola, come ho richiesto scrivendo al ministro dell’Istruzione. Intanto ho avviato le pratiche per il passaporto del mio cavallo per recarmi a cavallo a Bruxelles davanti al Parlamento a chiedere che l’Europa garantisca la scuola libera. Se anche i cobas latte hanno ottenuto udienza per le multe, mi auguro che questa battaglia possa ristabilire il diritto di tutti i cittadini ad una scuola senza simboli di partito».