
La scuola presidio di legalità e giustizia sociale/2. Non cè educazione senza legalità
E’ bella l’immagine della preside del Liceo Virgilio e del ministro Giannini che si scambiano parole di stima ritrovandosi negli stessi valori e pianificando collaborazioni future. E’ l’immagine della costruzione del sistema scuola che procede con orgoglio per il bene di un Paese che deve fare i conti con ideologie da archiviare e con alleanze sociali da rinsaldare.
Nei prossimi giorni, infatti, la dirigente scolastica del “Virgilio” avrà modo di confrontarsi a livello ministeriale per elaborare iniziative e proposte di dimensione nazionale sul tema della legalità e della prevenzione in continuità anche con i progetti in atto presso il liceo “Virgilio” sui temi della legalità, in un’ampia rosa di temi che vanno dal cyberbullismo al consumo di stupefacenti, al gioco d’azzardo.
Il lavoro è tanto e non è facile, al Virgilio come in tutte le scuole italiane. La prof.ssa Baldriga lo conferma con determinazione: “Bisogna pensare a tutte le scuole italiane. Siamo in difficoltà, per carenza di risorse e per l’evidente emergenza sociale che rappresenta ormai il consumo di stupefacenti tra i giovani. I danni provocati dal consumo di cannabis sono noti a tutti e ampiamente dimostrati. Urge un piano nazionale sistematico che comprenda anche un’azione formativa rivolta ai docenti che giustamente reclamano strumenti mirati ed efficaci di intervento. Ma soprattutto bisogna agire per rinnovare i modelli formativi, le strategie e i contesti didattici. I genitori che non sanno dire di “No”, che demonizzano le regole facendo di questa demonizzazione un vessillo di libertà ideologicamente stantio e civicamente dannoso, privano i loro figli della possibilità di acquisire una piena autonomia individuale”.
Scrive ancora Scotto di Luzio: “Troppo spesso si dimentica che l’educazione è un fatto eminentemente gerarchico. Ora è evidente che nessuna educazione si esercita se la vita degli studenti si sottrae ai principi elementari della legalità. Ripristinare questa legalità è il requisito minimo, fondamentale perché la scuola possa assolvere al suo compito educativo. Senza questa base di partenza, tutto il resto è inevitabilmente costruito sul nulla”.
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