Gissi (Cisl Scuola): “La deriva verso modelli di sindacato-ricorsificio non è di tutti”

Caro direttore,

 

capita di imbattersi spesso, negli ultimi tempi, in letture e valutazioni di comportamenti sindacali in cui si ricorre a giudizi generici che finiscono per coinvolgere tutti in un indistinto calderone, senza apprezzare debitamente le differenze, anche di non poco conto, che caratterizzano il pensiero e i comportamenti delle diverse organizzazioni. Lo fa abitualmente il nostro premier, da ultimo con le lodi sperticate rivolte in questi giorni all’operato di Marchionne, omettendo di dire che senza gli accordi sottoscritti da sindacati come la CISL il salvataggio e il rilancio di importanti realtà produttive non sarebbe mai stato possibile. Rischia di farlo Tuttoscuola, quando parla del proliferare di ricorsi contro le esclusioni dal concorso e allude, genericamente, a una presunta degenerazione dei sindacati, dediti non più alla faticosa ricerca di mediazioni e intese, ma sempre più inclini a vivere di ricorsi, avendo scoperto “nel sistema delle impugnative la ‘gallina dalle uova d’oro’ come vincente alternativa alle trattative con l’Amministrazione Pubblica”.

Nella descrizione di fenomeni di questa portata ci saremmo attesi, da un osservatorio solitamente attento e puntuale come la redazione di Tuttoscuola, qualche scrupolo in più, per evitare che espressioni rese così genericamente si traducano, per qualcuno, in giudizi ingiusti e immeritati. A ragionamenti in gran parte condivisibili, andrebbero dunque aggiunti almeno due corollari. 

Il primo, essenziale, è che il progressivo venir meno di pratiche concertative o comunque di confronto, che valorizzino l’impegno di chi è pronto ad assumersi responsabilità condivise, non è un accidente del caso, né una prassi assecondata dal sindacato (e men che meno dalla CISL!), ma un orientamento da tempo presente nella politica e che questo governo tende a far suo con particolare determinazione (talvolta verrebbe da dire: con ostinazione).

Il secondo è che la deriva verso modelli di sindacato – ricorsificio (con annesse uova d’oro di galline rese prolifiche – e questo l’avete in qualche modo detto –  anche da una caduta di prestigio, autorevolezza e qualità di importanti soggetti istituzionali) non è segno di un impazzimento generale di tutti i sindacati. Autori e interpreti principali di tale modello, purtroppo pericolosamente contagioso, hanno nomi e cognomi facilmente individuabili, ma che Tuttoscuola, in questo caso, omette di fare.

Forse perché li ritiene di pubblico dominio: ma ci sembrerebbe opportuno, quando si lancia un allarme, essere un po’ più precisi nell’indicare le fonti del pericolo e le possibili vie di salvezza.

 

Roma, 7 aprile 2016

 

Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola

 

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La risposta di Tuttoscuola:

 

Gentile segretaria,

desidero premettere che messaggi, come il suo, che mostrano attenzione per il nostro lavoro di cronisti e interpreti delle vicende scolastiche non possono che farci piacere: li consideriamo un segno di apprezzamento.

Nel merito delle sue considerazioni vorrei far presente che nella ormai lunga storia di Tuttoscuola non sono mancati i momenti in cui le ‘differenze’ tra i diversi sindacati sono state notate e adeguatamente segnalate: basti ricordare, tra le vicende più recenti, quella del negoziato sugli scatti. O, tra quelle più lontane, le ‘differenze’ tra i sindacati al tempo del referendum sulla scala mobile, e la posizione storicamente, diremmo costitutivamente contrattualista tenuta dalla Cisl in tante altre occasioni. Del resto ogni giorno pubblichiamo su tuttoscuola.com le iniziative e le prese di posizione nel settore della scuola di sindacati, associazioni, partiti, etc, che i nostri lettori pertanto hanno occasione di conoscere, facendosi la propria idea.

Nel servizio da lei citato (consultabile a questo link  ) abbiamo voluto invece inquadrare dal punto di vista storico il contenzioso verso l’amministrazione scolastica, al quale è stato peraltro offerto terreno fertile negli ultimi anni dal blocco della contrattazione e dalla farraginosa legislazione scolastica accumulatasi in materia, in particolare, di precariato.

Ci interessava soprattutto evidenziare che “occorre ristabilire alcuni principi basilari che tutti siano tenuti a rispettare, a partire da quei magistrati che troppo facilmente accolgono qualunque tipo di ricorso. Per esempio il principio che chi sbaglia paga, anche quei magistrati che, magari senza rendersene pienamente conto, accogliendo ricorsi chiaramente infondati producono gravi danni alla Pubblica Amministrazione inceppandone in vario modo il funzionamento”. E volevamo sottolineare che preservare la certezza del diritto rappresenta un interesse superiore della collettività, indipendentemente dalle posizioni e dalle iniziative dei singoli.

Riguardo alla “deriva verso modelli di sindacato –ricorsificio” da lei citata, da parte nostra non possiamo che apprezzare che la Cisl Scuola rivendichi di continuare a privilegiare il confronto e la mediazione, che hanno caratterizzato la sua grande storiasindacale, senza imboccare la strada dei ricorsi sistematici.

Cordialmente,

Giovanni Vinciguerra

Direttore di Tuttoscuola