Tuttoscuola: Non solo statale

Agesc al governo: ‘Collaborazione con famiglie significa più attenzione alle paritarie’

 Il Comitato Esecutivo Nazionale dell’Associazione Genitori Scuole Cattoliche, presieduto dal Presidente Nazionale Maria Grazia Colombo, riunito a Venezia i giorni 6 e 7 luglio 2007, prende atto che da più parti si richiama, giustamente, la centralità della famiglia nel percorso di crescita dei nostri giovani e dunque la necessità che anche nel percorso scolastico si stabilisca una stabile ed efficace corresponsabilità educativa fra genitori e scuole.

Tuttavia, dopo le azioni di “smontaggio con il cacciavite” delle innovazioni introdotte dalla Legge 53/2003, oggi mancano gli strumenti concreti per realizzare la presenza educativa dei genitori nella scuola. L’AGeSC non ritiene che quelli cancellati fossero gli unici strumenti possibili per realizzare questa presenza. Occorre però individuarne quanto meno di nuovi.

Parlare di collaborazione famiglia e scuola, altrimenti, sarà solo un vano esercizio di retorica, senza alcuna possibilità di concreta realizzazione. L’AGeSC chiede al Ministro della Pubblica Istruzione, on Giuseppe Fioroni, di impegnarsi anche su questo fronte ed offre la sua disponibilità a collaborare in tal senso.

La scuola deve divenire espressione della società civile. Pertanto, perché questo accada, occorre riprendere percorsi di incontro con culture diverse. L’AGeSC si adopererà, ancora una volta, come nella tradizione dell’Associazione, per realizzare ponti di comunicazione fra le diverse sensibilità presenti nel Paese. L’AGeSC auspica che i percorsi di innovazione, in atto nella politica italiana, possano costituire occasione di apertura al dialogo trasversale, dopo anni di contrasti ideologici.

Nell’agenda del dibattito culturale occorre riporre la questione della libertà di scelta educativa, quale strumento per l’esercizio di un fondamentale diritto civile in una società democratica. L’AGeSC chiede al Governo ed al Parlamento di impegnarsi nella Finanziaria 2008 per un aumento consistente delle risorse destinate alle scuole paritarie. Questa è una priorità. Occorre realizzare, quanto meno, le condizioni per l’integrazione scolastica degli alunni con handicap.

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