
Perché una proclamazione di sciopero così affrettata?
Cosa ha indotto i sindacati confederali della scuola e lo Snals ad un’azione così precipitosa nella proclamazione dello sciopero?
C’era da tempo nell’aria un certo fermento, una palpabile insoddisfazione e, da parte sindacale, una palese irritazione verso il ministro che sembrava eludere qualsiasi rapporto diretto e personale con i segretari dei sindacati rappresentativi.
Ma il fatto che Flc-Cgil, Cisl-scuola, Uil-scuola e Snals non avessero raccolto l’invito del sindacato Gilda a convergere unitariamente sugli scioperi della categoria nei giorni delle prossime prove Invalsi, lasciava intendere che forse non si sarebbe ripetuta la chiamata allo sciopero di un anno fa che aveva visto la massiccia adesione del personale scolastico.
Invece, nel giro di sole 24 ore vi è stata la proclamazione dello stato di agitazione del comparto scuola (lettera ufficiale prot. n. 249/UNIT del 27 aprile 2016, inviata al ministro Giannini e al suo Capo di Gabinetto), la richiesta di esperimento della procedura di conciliazione a seguito dell’avvenuta proclamazione dello stato di agitazione (lettera ufficiale prot. n. 250/UNIT del 27 aprile 2016, inviata al ministro Giannini e al suo Capo di Gabinetto) e, senza attendere risposta alla richiesta di conciliazione, la proclamazione dello sciopero comunicata in piazza Montecitorio nella mattina del 28 aprile 2016. Uno, due, tre: tutto in 24 ore!
Il decreto ministeriale 127/2000 che regola le modalità di esperire la conciliazione tra le parti in caso di conflitti collettivi di lavoro, prevede all’art. 3 che “In caso di conflitti collettivi di lavoro nel comparto scuola una o più organizzazioni sindacali inviano la comunicazione nella forma di rito alla segreteria del collegio di conciliazione recante la descrizione dei fatti e degli atti oggetto del conflitto. Le parti si riuniscono entro 5 giorni dalla comunicazione…”
Per l’attuazione della legge 146/90 e della legge 83/2000 sono disciplinati all’art. 5 criteri, modi e tempi per esperire la conciliazione tra le parti e si dispone che “Fino al completo esaurimento in tutte le loro fasi delle procedure sopra individuate, le parti non intraprendono iniziative unilaterali e non possono adire l’autorità giudiziaria sulle materie oggetto della controversia”.
Perché le OO.SS. non hanno atteso di esperire la conciliazione sul conflitto di lavoro entro i canonici 5 giorni e sono passati repentinamente alla proclamazione di sciopero (sbagliando nella fretta la data scelta del 23 maggio che dovrà essere cambiata)?
La risposta non può che venire dagli interessati, ma forse non si va troppo lontano dal vero nel pensare che la data di effettuazione dello sciopero in piena campagna elettorale per le elezioni amministrative sia un modo per portare i problemi della scuola nel dibattito politico e disturbare il premier ‘manovratore’ ritenuto colpevole della Buona Scuola, e che il giorno scelto per annunciare lo sciopero generale in contemporanea con la prima prova del concorso sia stata una polemica risposta alla forma di reclutamento non condivisa.
Visto che dovrà essere scelta una data diversa dal lunedì 23 maggio, si sceglierà una data infrasettimanale per non indurre in tentazione il personale tentato dal prolungamento di un ponte, o si cercherà un ponte?
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