CPIA: strategico per il Paese inserimento minori migranti non accompagnati

Dal 1 settembre 2015 la riforma del sistema di istruzione degli adulti (IdA) è finalmente andata a regime. Al termine di questo primo anno scolastico la RIDAP – Rete Italiana Istruzione degli Adulti -, che sempre più si va configurando come una rete di reti, promuove un confronto su alcuni temi strategici osservati dal punto di vista gestionale, organizzativo e didattico.

Il convegno si svolgerà lunedì 9 maggio 2016 presso l’Aula Magna dell’ITIS Galilei, in Via Conte Verde a Roma.  L’evento è l’occasione per riflettere sugli orizzonti del nuovo sistema di istruzione degli adulti, sul ruolo che i CPIA svolgono rispetto all’innalzamento del livello di istruzione della popolazione adulta: dallo sviluppo di competenze per l’esercizio della cittadinanza attiva ai processi di accoglienza e inclusione dei cittadini stranieri, dal contrasto alla dispersione scolastica alla scuola nelle carceri.

È inoltre in programma, per l’inizio dell’anno scolastico 2016/2017, un ulteriore evento che focalizzerà l’attenzione e le riflessioni su due aspetti che RIDAP ritiene strategici del nuovo sistema IdA: la personalizzazione dei percorsi di studio attraverso il riconoscimento di crediti formali, informali e non formali; la possibilità di iscrivere ai percorsi dei CPIA i Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) che abbiano già compiuto quindici anni.

In particolare su quest’ultimo punto, sicuramente innovativo, la rete dei CPIA reputa essenziale attivare uno specifico focus di approfondimento con i diversi soggetti coinvolti istituzionalmente nei processi di accoglienza dei minori migranti non accompagnati ai fini di un proficuo inserimento scolastico e formativo e a una effettiva inclusione sociale. “Il Paese ha interesse che questo processo di scolarizzazione si realizzi. L’alternativa è la creazione di sacche di soggetti socialmente emarginati o rifiutati culturalmente, con tutti i rischi connessi, che non sono soltanto l’incontrollabilità di universi sommersi, soprattutto nelle grandi città, ma anche la perdita di energie, di risorse e di opportunità di crescita per tutti” (Rubinacci su Tuttoscuola, marzo 2016, numero 450).