Contratto scuola, tutti gli aumenti e gli arretrati in arrivo per docenti e personale Ata

Dopo mesi di attesa, è arrivata la firma: il 5 novembre 2025 è stato sottoscritto l’accordo economico per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale della scuola 2022-2024. La trattativa, riaperta nel pomeriggio all’Aran, ha portato all’intesa con le principali sigle sindacali del comparto istruzione e ricerca (tutte tranne Flc CGIL), segnando un passo avanti atteso da oltre un anno da docenti e personale Ata. L’accordo definisce gli incrementi stipendiali, la distribuzione delle risorse accessorie e la corresponsione di arretrati e una tantum che andranno a coprire il periodo contrattuale ancora scoperto.

Contratto scuola, arretrati e una tantum: cifre e tempi di pagamento

Le somme che arriveranno in busta paga varieranno in base al profilo professionale e all’anzianità di servizio.
Per i docenti (dalla scuola dell’infanzia ai licei, inclusi gli ITP), gli arretrati oscillano tra 1.291 e 2.149 euro, a cui si aggiunge un importo fisso una tantum di 111,70 euro. Il totale complessivo potrà quindi raggiungere oltre 2.200 euro lordi.

Secondo le stime fornite dai sindacati, gli arretrati potrebbero arrivare tra dicembre e gennaio.
Ci sono dei tempi tecnici, ma trattandosi di semplici tabelle – ha spiegato Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola – pensiamo che per gennaio gli arretrati possano essere erogati”.
Dello stesso avviso Vito Carlo Castellana, coordinatore nazionale Gilda degli Insegnanti: “Ora dipende dai tempi della burocrazia, ma ci auguriamo che le somme arrivino entro l’inizio del nuovo anno”.

Contratto scuola, gli aumenti in busta paga

Oltre agli arretrati, il contratto prevede aumenti strutturali mensili che, a regime, varieranno in base al grado di scuola e all’anzianità di servizio.

Per i docenti della scuola dell’infanzia e primaria, gli incrementi netti partiranno da circa 52 euro mensili, mentre per i docenti laureati della secondaria di II grado con maggiore anzianità potranno arrivare fino a 87 euro netti.

Una parte significativa delle nuove risorse – come richiesto dalla Cisl Scuola – è stata destinata alla Retribuzione professionale docenti (RPD) e al Compenso individuale accessorio (CIA) per il personale Ata, valorizzando così la componente legata alla professionalità e al servizio.

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