Contratto scuola 2022/24, verso la chiusura: domani incontro decisivo all’Aran
Domani, 5 novembre, si terrà all’Aran un incontro che potrebbe segnare la svolta per il rinnovo del contratto scuola 2022-2024. Dopo mesi di attesa, l’amministrazione e i sindacati si preparano a un confronto che appare decisivo per chiudere la partita economica e avviare quella normativa.
Aumenti e arretrati: cosa cambia per docenti e personale Ata
Secondo quanto anticipato da Italia Oggi, il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha già firmato l’Atto di indirizzo generale per tutto il pubblico impiego, mentre quello di comparto, firmato dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, è ormai pronto. Gli aumenti previsti – calcolati a partire dal 1° gennaio 2027 – ammonterebbero mediamente a 135 euro mensili per tredici mensilità, con una media di 142 euro per i docenti e 104 euro per il personale Ata. Non si esclude, tuttavia, la possibilità di un’anticipazione parziale già nei primi mesi del 2026, in attesa del pieno rinnovo contrattuale.
Le risorse in campo
Le risorse destinate al rinnovo del contratto coinvolgono circa 1,2 milioni di lavoratori della scuola e ammontano complessivamente a 3.305 milioni di euro. Nel dettaglio:
– 2.962,5 milioni stanziati con la legge di bilancio 2024;
– 102,7 milioni previsti nella manovra 2025;
– 240 milioni una tantum derivanti dal decreto-legge 9 settembre 2025, n. 127, grazie a un intervento diretto del MIM.
“La linea è chiara: è ora di chiudere”, ha ribadito Valditara, sottolineando la volontà di completare il rinnovo 2022-2024 per aprire subito le trattative del contratto 2025-2027, già finanziato. L’obiettivo è assicurare continuità contrattuale e recupero dell’inflazione, con tre rinnovi in quattro anni di Governo.
Le nuove indennità e le prospettive future
Secondo il presidente dell’Aran Antonio Naddeo, gli aumenti medi oscillano da 105 a 177 euro mensili per i docenti e da 82 a 186 euro per il personale amministrativo. Le indennità fisse vengono rivalutate:
– per i docenti, da 204 a 320 euro mensili;
– per il personale amministrativo, tra 88 e 109 euro;
– per i Dsga, l’indennità di direzione raggiunge i 2.972 euro annui.
Resta ora da capire se nella prossima Legge di bilancio 2026 il ministro Valditara riuscirà a reperire ulteriori fondi per il comparto istruzione. L’ipotesi non è esclusa, ma appare complessa, vista la crescente pressione di tutti i dicasteri per ottenere risorse aggiuntive.
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