Educazione alla cittadinanza democratica: l’Europa della scuola si mette in cammino
Un progetto del consiglio d’Europa per rafforzare l’educazione civica
In un’Europa attraversata da tensioni e disillusioni democratiche, dove cresce la distanza dei giovani dalla partecipazione civica, la scuola torna al centro della riflessione politica. È da qui che riparte il progetto dello Spazio Europeo per l’Educazione alla Cittadinanza, promosso dal Consiglio d’Europa e sostenuto dai 46 ministri dell’Istruzione dei Paesi membri.
L’obiettivo è ambizioso: costruire entro il 2027 un quadro comune europeo per l’educazione alla cittadinanza democratica, capace di consolidare principi, competenze e buone pratiche, e rilanciare la missione civica dell’istruzione.
Lo Spazio Europeo nasce per rispondere a una sfida urgente: mentre la democrazia arretra e la fiducia dei cittadini vacilla, la scuola resta ancora il primo laboratorio di convivenza e dialogo. Competenze come pensiero critico, empatia e partecipazione attiva diventano fondamentali per preparare cittadini capaci di abitare società libere, coese e plurali.
Un laboratorio di idee e pratiche democratiche
Il progetto intrapreso dal Consiglio d’Europa si inserisce nel percorso tracciato dalla Dichiarazione di Reykjavik e dal nuovo Patto per la Democrazia, che riconoscono nell’educazione un pilastro della tenuta democratica europea.
A dare concretezza all’iniziativa è un ampio processo di co-creazione, che coinvolge ministeri, parlamentari, accademici, docenti, studenti, genitori e rappresentanti della società civile.
Tra i momenti chiave di questo percorso, la conferenza “Towards a European Space for Citizenship Education”, svoltasi il 13 e 14 ottobre 2025 a Bečići (Budva, Montenegro).
A rappresentare l’Italia, la dirigente scolastica dell’Istituto “Elio Vittorini” di Siracusa, Pinella Giuffrida, invitata dal Consiglio d’Europa in qualità di expert, insieme a 46 delegati provenienti da tutto il continente.
I protagonisti della cittadinanza democratica
La conferenza- aperta da Lejla Dervišagić, responsabile dell’Ufficio del Programma del Consiglio d’Europa a Podgorica, Anđela Jakšić-Stojanović, Ministra dell’Educazione, Scienze e Innovazione del Montenegro, Villano Qiriazi, Capo del dipartimento Educazione del Consiglio d’Europa e dall’ambasciatore tedesco Peter Felten – ha posto al centro tre figure decisive del sistema educativo:
gli insegnanti, in prima linea nel tradurre i valori democratici in esperienze di apprendimento; i dirigenti scolastici, che rendono la scuola un luogo di partecipazione e corresponsabilità; gli studenti, i principali beneficiari ma anche protagonisti di questa nuova cultura civica.
Attraverso workshop tematici e tavole rotonde, i partecipanti hanno lavorato su tre fronti: la codificazione dei principi dell’educazione alla cittadinanza, la garanzia di qualità e cooperazione tra Paesi e la sperimentazione nelle scuole dei modelli più efficaci.
Particolarmente significativa la tavola rotonda con docenti e studenti, che ha restituito una fotografia viva della scuola europea, tra speranze e necessità di rinnovamento.
Un ponte verso la scuola del futuro
Lo Spazio Europeo per l’Educazione alla Cittadinanza non sarà solo un documento di indirizzo, ma un ambiente condiviso per valorizzare le competenze democratiche in tutti i contesti: formali, non formali e informali. L’obiettivo è creare una rete di scuole europee che facciano della cittadinanza attiva il cuore del proprio progetto educativo, rendendo la democrazia non un argomento da studiare, ma un’esperienza da vivere.
La conferenza di Budva, che si è conclusa simbolicamente con una visita degli esperti a Cattaro (Kotor), ha mostrato come l’educazione possa ancora essere il terreno comune su cui i paesi europei possono ricostruire fiducia e partecipazione.
In un’epoca segnata da sfiducia, guerre e conseguente instabilità economiche, lo Spazio Europeo ricorda che educare alla democrazia significa difenderla, ogni giorno, dentro e fuori le aule scolastiche.
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