Docenti precari: sono di più o di meno rispetto agli anni passati? Cosa si può ricavare dai dati ufficiali disponibili

Sarebbe quanto mai opportuno che i dati relativi al 2023-24, non ancora riportati sul Portale Unico del MIM, venissero pubblicati, mettendo a tacere, in qualche modo, l’accusa formulata alcune settimane fa dalla Flc-Cgil: “Negli anni passati mai un ministro aveva secretato questi dati che dovrebbero essere oggetto di informativa sindacale. È inaccettabile questo comportamento del ministro Valditara. Che cosa pensare se non che ci sia un’esplicita volontà politica di non renderli pubblici, per non riconoscere apertamente il fallimento delle politiche ministeriali in materia di reclutamento?”. Indipendentemente dalla eventuale risposta a questa pesante accusa, il problema di fondo resta: il precariato nella scuola è un fenomeno in crescita oppure sta lentamente regredendo?

Per una risposta, se pur non puntualmente aggiornata a causa del ritardo di pubblicazione degli ultimi dati del 2023-24, occorre ricorrere al Portale Unico del MIM. Il riepilogo dei dati del personale docente e ATA negli otto anni di attivazione del Portale, rielaborato da Tuttoscuola è disarmante.

Dal 2015-16 al 2022-23 il precariato è più che raddoppiato, passando dai 126.679 supplenti con contratto a tempo determinato (annuale o fino al termine) a 284.997, pari a quasi un quarto (24,2%) di tutto il personale in servizio.

I docenti supplenti nel 2022-23 sono stati il 24,9% del personale insegnante in servizio, di cui quasi la metà (114.387 su 234.576, pari al 48,8%) nelle regioni settentrionali (44.362 in Lombardia).

Per maggior chiarezza va detto che poco meno di un terzo di quei supplenti (docenti e ATA) presta servizio a orario ridotto, come ha precisato a suo tempo lo stesso ministro Valditara.

Ma è pur sempre parte significativa di quell’esercito di precari che rinforza le proprie fila ogni anno.

Se, come ha più volte dichiarato lo stesso ministro, il precariato nella scuola è in fase di regressione – e siamo convinti anche noi che lo sia – perché non renderlo evidente e documentato?

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