
Precari della scuola, la FLC Cgil invita il MIM a confutare i numeri

Dopo quasi due settimane, è tuttora in attesa di risposta da parte del ministro Valditara il comunicato dell’11 aprile scorso della Cgil-scuola che ha chiesto al ministro di confutare i numeri del personale scolastico a tempo determinato raccolti puntigliosamente dal sindacato.
Dopo avere ricordato la polemica dell’anno scorso quando il ministro aveva confutato, ritenendola assolutamente priva di fondamento, l’affermazione del sindacato di una stima di circa 250mila tra docenti e personale ATA in servizio nel 2023-24, nel suo comunicato la Flc-Cgil dichiara che: “In questo anno scolastico 2024-25 le cose non vanno meglio. Secondo quanto abbiamo ricostruito, si calcolano oltre 195mila posti precari di personale docente, 52mila di personale ausiliario, tecnico e amministrativo, diverse centinaia di educatori impegnati nei convitti e negli educandati. E si tratta di dati aggiornati a dicembre 2024, quindi il numero oggi potrebbe anche essere più alto”.
Inoltre, sempre in merito alla polemica sui dati del 2023-24, la Flc-scuola aggiunge che “l’Amministrazione è rimasta silente di fronte alle nostre reiterate richieste di fornire un’informazione dettagliata sulle operazioni di avvio dell’anno scolastico, con particolare riferimento a immissioni in ruolo e nomine a tempo determinato su posti comuni e sostegno”.
Prima di chiudere con un invito al ministro di confrontarsi su questi numeri, il sindacato della Fracassi rileva polemicamente: “Negli anni passati mai un ministro aveva secretato questi dati che dovrebbero essere oggetto di informativa sindacale. È inaccettabile questo comportamento del ministro Valditara. Che cosa pensare se non che ci sia un’esplicita volontà politica di non renderli pubblici, per non riconoscere apertamente il fallimento delle politiche ministeriali in materia di reclutamento?”.
Mentre restiamo in attesa di una risposta del MIM, riportiamo i dati dei docenti con contratto a tempo determinato pubblicati prima del blackout ministeriale, evidenziando il fatto, come ha precisato Valditara, che in particolare nel conteggio sono computati come supplenti anche coloro che hanno un contratto per un numero di ore inferiori all’orario di cattedra (spezzoni).
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