
Tempo pieno: in continuo aumento gli alunni che se ne avvolgono. Picco nel Lazio e in Lombardia

Nonostante il calo complessivi degli iscritti nella scuola primaria, anche l’anno scorso in tutte le regioni italiane – come attestato dal Portale Unico del Ministero dell’Istruzione e del Merito – è stato confermato l’aumento del numero di alunni che si avvalgono del tempo pieno, raggiungendo, con 945.798 iscritti su un totale di 2.216.033 (pari al 42,7%), il primato in valore assoluto e percentuale da quando, nel lontano 1971, venne introdotta dalla legge 820 nella scuola primaria (allora chiamata elementare) questa particolare formula organizzativa che consentiva di estendere il tempo scuola all’orario pomeridiano.
Nel 2022-23 gli alunni iscritti al tempo pieno erano stati complessivamente 938.594 (41,5%) e nel 2021-22 930.268 (40,3%).
Dopo vari aggiustamenti normativi, attualmente la formula del tempo pieno prevede un orario di 40 ore in cinque giorni alla settimana, l’affidamento di ogni classe a due insegnanti, affiancati da altri docenti specialisti che operano nella stessa scuola (sostegno ad alunni con disabilità, docente di lingua inglese, docente di scienze motorie, docente di religione cattolica).
Per questo modello di tempo scuola il Lazio, anche nell’anno scolastico 2023-24, con 132.611 alunni al tempo pieno su 212.637 iscritti, conferma la percentuale più elevata (62,4%) anche rispetto alle regioni settentrionali tradizionalmente impegnate nell’organizzazione di un tempo scuola più ampio, con la Lombardia al 56,5% (217.570 alunni al tempo pieno su 385.091 iscritti), l’Emilia R. al 55,9% (95.685 al tempo pieno su 171.069), il Piemonte al 55,7% (86.828 su 155.818), la Liguria al 56,3% (27.789 su 49.331).
Il divario con le regioni del Mezzogiorno è quasi abissale, con le sole eccezioni della Basilicata al 53,8% (10.467 su 19.461) e della Sardegna al 42,2% (22.203 su 52.624).
Le altre regioni meridionali, pur con tendenza all’incremento del numero di alunni che si avvalgono del tempo pieno, pagano soprattutto il ritardo con cui molte Amministrazioni comunali hanno attivato servizi di mensa e trasporti, e adeguato strutture edilizie a sostegno del tempo pieno.
Mentre Sicilia e Puglia hanno registrato nel tempo ridotti incrementi, la Campania, invece, ha compiuto progressi notevoli, tanto che nell’arco dell’ultimo decennio la percentuale di alunni al tempo pieno è passata dall’8,5% del 2013-14 al 22,7% del 2023-24.
Per quanto riguarda le province delle grandi città, Milano sfiora il 97% di alunni iscritti in classi a tempo pieno (115.670 su 119.305, pari al 96,9%), seguita da Firenze con quasi l’80% (27.592 su 34.787, pari al 79,3%), da Torino con il 78% (61.633 su 78.907), e da Roma quasi con il 78% (120.080 su 154.781, pari al 77,6%).
Nel Mezzogiorno Napoli (in notevole aumento negli ultimi anni) ha registrato l’anno scorso il 21,5% di alunni al tempo pieno, Bari il 19,4% e Palermo soltanto il 6,5%.
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