
Apprendere ad apprendere: sviluppare competenze, personali, sociali e metodologiche

La quinta delle competenze chiave europee nella Raccomandazione del 22 maggio 20181 è stata denominata Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare. In essa sono state raggruppate tutte quelle che possiamo riassumere come “competenze di vita”, un unico capitale della persona che le permette di agire nel mondo, relazionandosi correttamente con se stessa, con gli altri, con l’ambiente, con le cose.
L’apprendere all’apprendere è stata accomunata nel raggruppamento poiché numerose ricerche hanno ormai dimostrato che in essa non sono implicate solo abilità di tipo cognitivo, procedurale, regolativo come l’abilità di studio, di accedere e organizzare le informazioni, di procurarsi e utilizzare le risorse, di autoregolare il tempo, di auto-organizzarsi, ma anche dimensioni come la curiosità, l’interesse, la fiducia in sé, l’autostima, la capacità di collaborare con altri, il valore conferito agli obiettivi da raggiungere, lo stile di attribuzione. Quest’ultima dimensione è particolarmente rilevante e riguarda le motivazioni a cui generalmente tendiamo ad attribuire i nostri successi o insuccessi: cause interne e ritenute stabili, come l’intelligenza; cause interne e non stabili come l’impegno e le modalità di lavoro; cause esterne e ritenute non modificabili come la fortuna o il caso; cause esterne non stabili come la benevolenza o malevolenza altrui, il cattivo tempo, ecc. Tutti questi fattori insieme contribuiscono a sostenere la motivazione ad apprendere e più in generale quella ad affrontare compiti, sfide, obiettivi in generale.
La capacità di apprendere e la spinta ad apprendere in modo costante per tutta la vita, però, è un fattore adattivo molto importante. L’apprendimento, per tutti i viventi, è una questione di vita o di morte. Attraverso di esso, fin dai primi momenti di vita, prendiamo contatto con il mondo, impariamo a conoscerlo, ne cogliamo rischi e opportunità, adattiamo il comportamento al mutare della realtà e degli stimoli. Nella società complessa, l’apprendimento permanente consente di fare fronte ai cambiamenti rapidi e spesso radicali che possono investire culture, società, tecnologie, relazioni, lavoro.
Per questo, la capacità di apprendere ad apprendere è una competenza davvero chiave e forse quella fra tutte che più è interrelata con le altre. Per svilupparla correttamente, però, è necessario affrontarla in modo olistico, tenendo conto di tutti gli aspetti che sono implicati e che sostanziano l’intera quinta competenza. La Commissione Europea ha licenziato nel 2020 un importante documento che illustra la quinta competenza, ne affronta gli aspetti concettuali e offre orientamenti metodologici persvilupparla. Si tratta delLifeComp2 , che fa seguito ad analoghi documenti: il DigiComp 2.23 , sulla competenza digitale e l’EntreComp4 sulla competenza imprenditoriale. La complessità della competenza è schematizzata nel LifeComp da un diagramma-albero che ne riassume gli aspetti essenziali.
Questo è solo un estratto dell’articolo presente all’interno del numero 650 di Tuttoscuola.
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Chi è l’autrice
Franca Da Re
Psicologa, dirigente scolastica. È stata insegnante di scuola primaria e psicopedagogista.
Svolge attività di formazione su organizzazione scolastica, didattica, valutazione degli apprendimenti, autovalutazione d’istituto. In particolare si occupa di didattica per competenze, realizzando materiali di lavoro, modelli di curricolo, saggi e percorsi di formazione.
È stata membro del Comitato tecnico scientifico della Rete di scuole “Rete veneta per le Competenze”, che ha prodotto un’ampia documentazione sulla didattica per competenze nella scuola del secondo ciclo. È autrice di pubblicazioni sulla valutazione, sulle metodologie didattiche, sulle competenze e su temi psicologici ed educativi.
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