
Valutazione, dal secondo quadrimestre via ai giudizi nella primaria

A partire dal secondo quadrimestre di quest’anno scolastico, gli alunni della primaria non saranno più valutati attraverso i livelli (avanzato, intermedio, in fase di prima acquisizione) introdotti nel 2019, ma con il sistema di giudizi ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente e non sufficiente. L’annuncio arriva dopo il parere favorevole con osservazioni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (Cspi), che pur apprezzando la riforma, ha sollevato alcune critiche riguardo l’uso di termini come “sufficiente” e “non sufficiente”. Secondo il Cspi, sarebbe opportuno trovare espressioni più funzionali a supportare l’apprendimento degli studenti, allontanandosi da una valutazione troppo rigida.
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Il ritorno ai giudizi
Il cambiamento per il governo rappresenta una risposta alla richiesta di una valutazione più chiara e immediata, capace di rendere più comprensibili i progressi degli studenti, sia per le famiglie che per gli stessi ragazzi. Valditara ha sottolineato come l’obiettivo sia quello di semplificare il linguaggio della scuola, in modo che le famiglie possano comprendere meglio i risultati scolastici dei propri figli. Non solo una riforma dei giudizi, ma anche un maggiore focus sull’accompagnamento degli studenti nel loro percorso educativo, con la descrizione dei progressi raggiunti in ogni ambito disciplinare. Fino alla fine dell’anno in corso, i docenti potranno comunque utilizzare i livelli introdotti dal ministro Lucia Azzolina, ma a partire dal prossimo quadrimestre sarà obbligatorio l’utilizzo dei sei giudizi previsti dalla nuova ordinanza.
Le scuole medie e il voto di condotta
Una delle novità più discusse riguarda la condotta degli studenti delle scuole medie. La valutazione del comportamento, infatti, avrà un peso più significativo. In base alla nuova ordinanza, se uno studente delle medie dovesse ricevere un voto inferiore a sei decimi per il comportamento, non sarà ammesso alla classe successiva o all’esame finale. Una valutazione che terrà conto del comportamento dell’intero anno scolastico, non solo dell’ultimo quadrimestre. La media del voto di condotta, che rientra nel calcolo complessivo della valutazione, non potrà essere inferiore a 6/10 per consentire l’avanzamento.
Questa riforma punta a rendere la valutazione comportamentale uno strumento per sensibilizzare gli studenti all’importanza di un comportamento responsabile, rispettoso e collaborativo all’interno della comunità scolastica. L’introduzione di questa novità rientra nel contesto di una riflessione più ampia sulla qualità educativa e sociale della scuola.
La condotta nelle scuole superiori
Un’altra importante riforma riguarda la condotta nelle scuole superiori. Qui, infatti, la legge prevede l’introduzione di attività di cittadinanza solidale per affrontare comportamenti più gravi, come le aggressioni a docenti e compagni di scuola. Tuttavia, per rendere operativa questa riforma, sarà necessario un decreto del presidente della Repubblica, in quanto ciò richiede modifiche al vigente Statuto delle studentesse e degli studenti.
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