Specializzazione sostegno: figli e figliastri? La protesta dei corsisti TFA

Il DL 71/2024, prossimo alla conversione definitiva in legge, prevede due tipologie di percorsi formativi facilitati per conseguire la specializzazione per il sostegno presso l’INDIRE, anziché, come avviene da anni, tramite i percorsi selettivi e onerosi dei TFA gestititi dalle università.

La prima tipologia riguarda i docenti che, pur privi di specializzazione, hanno svolto almeno tre anni di supplenza nell’ultimo quinquennio.

(art. 6, comma 2) Possono partecipare ai percorsi attivati e relativi al medesimo grado di istruzione del servizio prestato coloro che hanno svolto, nelle istituzioni scolastiche statali e paritarie, un servizio su posto di sostegno della durata di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, nei cinque anni precedenti.

La seconda tipologia riguarda, invece, i docenti che hanno conseguito il titolo di specializzazione all’estero e che sono in attesa di riconoscimento del titolo a tutti effetti in Italia.

(art. 7, comma 1) In sede di prima applicazione, coloro che, alla data di entrata in vigore del presente decreto, hanno superato, presso un’università estera legalmente accreditata nel Paese di origine o altro organismo abilitato all’interno dello stesso, secondo specifiche disposizioni che certificano il possesso di una formazione professionale acquisita in maniera prevalente nel territorio dell’Unione europea, un percorso formativo sul sostegno agli alunni con disabilità e hanno pendente, oltre i termini di legge, il relativo procedimento di riconoscimento.

Sia nella prima che nella seconda tipologia gli oneri per i percorsi formativi sono a carico dei partecipanti.

Il DL non quantifica l’entità di quegli oneri né la durata dei percorsi formativi connessi, ma si può essere certi che l’intento facilitatore che connota questa procedura formativa straordinaria dovrebbe contenere entità degli oneri e durata della formazione.

Ma gli specializzati dei TFA hanno messo in atto manifestazioni di protesta; le dichiarazioni di alcuni di loro riassumono chiaramente le ragioni della contrarietà ai percorsi formativi facilitati previsti dal DL 71: “Questo decreto-legge prevede dei corsi dimezzati. Invece noi che abbiamo frequentato il TFA sostegno, un corso di 8 mesi, con preselettive, laboratori pratici, 150 ore di tirocinio attivo con esami intermedi e finali, dobbiamo vedere che con questo nuovo decreto ci saranno corsi dimezzati, di 30 CFU, equiparati ai nostri titoli”.

I percorsi facilitati INDIRE e i corsi TFA mettono in evidenza soprattutto il pesante squilibrio qualitativo della formazione finale dei frequentanti; uno squilibrio che non può far bene alla scuola e ai ragazzi con disabilità che si avvarranno del sostegno.

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