
Decreto scuola, Ascani (PD): ‘Insieme di misure disorganiche’. Le critiche dell’opposizione

Approvato lo scorso 16 luglio alla Camera il Decreto Sport-Scuola. Tra le novità: un docente dedicato all’insegnamento dell’italiano per studenti stranieri per le classi con almeno il 20% di studenti privi di competenze linguistiche di base. E poi ancora: nuovi percorsi per il sostegno organizzati da INDIRE, la conferma del docente di sostegno da parte delle famiglie degli alunni e novità anche per il reclutamento docenti. E mentre il ministro dell’Istruzione e del Merito mostra la propria soddisfazione (“Si tratta di misure importanti che abbiamo fortemente voluto e che segnano un ulteriore passo avanti dell’azione riformatrice del governo e della maggioranza parlamentare”), l’opposizione si dice molto critica nei confronti delle misure che ora dovranno solo passare al Senato, entro il 30 luglio, per la conversione.
Decreto scuola, Ascani (PD): “Obiettivo del governo è punire, escludere, creare disparità”
“L’ennesima fiducia per esautorare il Parlamento e scappare dal confronto con le opposizioni – dichiara per esempio, Anna Ascani, ex sottosegretaria all’Istruzione e oggi Vicepresidente della Camera e deputata dem -. Il decreto sport e scuola è un insieme di misure disorganiche, il cui unico filo conduttore è l’indebolimento del diritto universale all’istruzione: interventi discriminatori per gli studenti stranieri, percorsi per il sostegno semplificati, con il risultato di una sanatoria che creerà frizioni nel mondo scolastico. Un ente, l’Indire, prima investito di nuovi delicati compiti e poi commissariato senz’altro motivo che l’insaziabile appetito di poltrone. Dicono di voler fare il bene degli studenti, ma i fatti li smentiscono ogni volta: respingono ogni misura inclusiva, vogliono solo una scuola che punisce, che produce disparità e privilegi, che invece di accorciare le distanze le allarga creando cittadini di serie A e di serie B”.
Decreto scuola, M5S: “Maggioranza fuori dal tempo”
“In questo provvedimento c’è la summa dell’incapacità ormai acclarata e certificata del ministro Valditara – ha invece commentato Gaetano Amato (M5S) -. Dagli specializzati sul sostegno all’estero, al ruolo del Cimea fino al commissariamento di INDIRE, su cui gira la voce che il nuovo commissario sarà quel Francesco Manfredi che già Valditara fece entrare nel cda di Indire il 6 aprile del 2023. Per non parlare dei corsi on line di due mesi al costo di duemila euro per conseguire l’abilitazione…”.
“Nelle nostre proposte abbiamo provato ad inserire misure per affrontare seriamente i problemi che vivono migliaia di ricercatori precari, i docenti di sostegno, gli studenti con disabilità, il personale scolastico all’estero, le società sportive minori e gli studenti fuorisede. Le costanti bocciature o inaccettabili riformulazioni alle nostre richieste, dimostrano ancora una volta la totale incapacità di questo Governo di occuparsi dei problemi veri, continuando a lavorare solo per fare gli interessi di pochi” ha aggiunto anche Antonio Caso, Capogruppo del M5S in Commissione Cultura.
“Il governo ha chiesto di riformulare il mio odg sull’educazione affettiva e sessuale di fatto svuotandolo – ha detto infine Stefania Ascari (M5S) –. Ci siamo opposti, ovviamente. A Ferrara durante l’ora in questione – perché ci sono istituti virtuosi che la svolgono – una ragazzina di 13 anni ha raccontato di aver subito abusi sessuali dal padre. I prof sono prontamente intervenuti segnalando il tutto alle forze dell’ordine. Questo dimostra l’importanza dell’educazione affettiva e sessuale non solo per accrescere la consapevolezza tra i nostri studenti e studentesse ma anche per favorire un ambiente in cui si aprono confronti liberi che consentano, inoltre, agli insegnanti di individuare situazioni familiari critiche. Oggi tutto questo manca ma è una richiesta che arriva da tantissimi studenti e studentesse. Nelle famiglie non sempre c’è apertura e le risposte vengono cercate nel web lasciando i ragazzi da soli. La politica non risponde alle loro esigenze, con conseguenze gravissime. Dobbiamo fornire un alfabeto gentile agli studenti e alle studentesse, accompagnandoli nella conoscenza dei loro diritti e delle loro libertà. Maggioranza e governo hanno per l’ennesima volta detto NO a tutto questo, dimostrando di vivere fuori dal nostro tempo, in un Paese in cui si verifica un femminicidio ogni 3 giorni”.
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