La riforma delle pensioni e la scuola

Si torna a parlare con insistenza di riforma delle pensioni. Sei anni fa, all’avvio della riforma Dini sulle pensioni che consentiva “finestre” per dimissioni anticipate, furono 34.134 i docenti statali che lasciarono il servizio.
Quest’anno, ormai privati di qualsiasi “finestra”, gli insegnanti che hanno lasciato il servizio sono stati solamente 9.851, il dato più basso degli ultimi anni e, secondo le stime, il più basso anche dei prossimi anni.
Circa un terzo di questi pensionati, ha lasciato il servizio per raggiunti limiti di età (65 anni).
Se la riforma del ministro Maroni riguarderà anche il pubblico impiego (non detto) con incentivi per rimanere in servizio (oltre i 65 anni) e disincentivi per non lasciare il servizio in anticipo a 57 anni con 35 anni di anzianità contributiva, le previsioni di pensionamenti tra i docenti statali potrebbero cambiare radicalmente per i prossimi anni.
Le stime attuali del Miur sono di 11.046 pensionamenti per il 2004, di cui 4.467 per limiti di età e 6.579 per altri motivi; per il 2005 sarebbero 16.141 i pensionamenti, di cui 5.967 per limiti di età e 10.174 per altri motivi.
Se incentivi a rimanere e disincentivi a non lasciare in anticipo dovessero funzionare, i 27 mila e più posti previsti per pensionamento per il prossimo biennio potrebbero ridursi radicalmente: un’altra brutta notizia per i precari in attesa di entrare in ruolo.