IPAV: una gamba e mezzo al posto di tre. Come farà a reggersi?

Il nuovo istituto previsto dal ddl sulla Buona Scuola

La legge n. 10/2011 ha previsto che il sistema nazionale di valutazione si avvalga delle cosiddette tre gambe:

1) Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, con compiti di sostegno ai processi di miglioramento e innovazione educativa, di formazione in servizio del personale della scuola e di documentazione e ricerca didattica;

2) Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione, con compiti di predisposizione di prove di valutazione degli apprendimenti per le scuole di ogni ordine e grado, di partecipazione alle indagini internazionali, oltre alla prosecuzione delle indagini nazionali periodiche sugli standard nazionali;

3) Corpo ispettivo, autonomo e indipendente, con il compito di valutare le scuole e i dirigenti scolastici secondo quanto previsto dal decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150.

L’impianto previsto è stato condiviso e da allora, se pur faticosamente, avviato ad attuazione.

Ma se nel ddl della Buona Scuola sarà confermata l’istituzione dell’IPAV, l’istituto che dovrebbe nascere dalla fusione dell’Invalsi e dell’Indire, che ne sarà di quel nuovo impianto del sistema di valutazione? Che senso ha questo azzeramento per far nascere dalle ceneri un nuovo soggetto istituzionale preposto alla totalità di gestione del sistema?

Invece di tre gambe ne avremo una sola, anzi, una e mezzo, perché il corpo ispettivo, nonostante un certo rinforzo ipotizzato, resta fortemente ridotto.