Maturità 2022: anche il CSPI dice ‘no’ alla seconda prova scritta

Dopo gli studenti, dopo il sottosegretario Floridia, dopo alcuni sindacati ed esponenti politici della maggioranza, anche il massimo organo di rappresentanza della scuola, il CSPI, ha detto no alla seconda prova scritta prevista dalla bozza di ordinanza per l’esame di maturità 2022.

Quello deciso ieri dal CSPI è stato probabilmente un parere sofferto, visto che ci sono volute molte ore per esprimerlo, se pure non all’unanimità.

Al di là del merito, il Consiglio Superiore forse ha soppesato anche il possibile effetto che la sua decisione, pur non vincolando il ministro a tenerne conto conformandovisi, può anche rappresentare una ferita politica per Bianchi, messo in minoranza da più parti sulla seconda prova scritta della maturità 2022.

Il CSPI ha motivato  il suo no in questi termini: “Rispetto al ripristino della prova scritta di indirizzo, il CSPI, condividendo «la necessità di stabilire modalità di espletamento dell’esame di Stato che tengano conto dell’evoluzione dell’emergenza epidemiologica durante gli anni scolastici 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022, nonché delle modalità di svolgimento dell’attività scolastica nei territori, anche avendo riguardo alla diversità di equilibrio tra attività didattica svolta in presenza e in forma di didattica digitale integrata» rileva che la prova non avendo carattere nazionale non garantisce uniformità nella verifica dei livelli di apprendimento raggiunti. L’uniformità della prova ha una valenza importante per garantire l’omogeneità nell’esame di Stato”.

In merito, il CSPI ha espresso diverse criticità e ha concluso invitando il ministro a individuare “altre modalità e altri strumenti che consentano di accertare i livelli raggiunti nelle discipline d’indirizzo coerenti con il percorso effettivamente svolto dagli studenti nelle diverse situazioni, senza dover far ricorso necessariamente alla prevista seconda prova scritta”.

Se è vero che il quasi ritorno all’esame di maturità pre-pandemico è stato voluto o incoraggiato da Palazzo Chigi, il ministro Bianchi si trova ora tra Scilla e Cariddi sulla decisione da adottare sulla seconda prova: andare dritto sulla strada indicata dal Governo oppure tenere conto della diffusa posizione contraria del mondo della scuola?

Ore difficili per il Ministro, impallinato anche dal parere sulle prove scritte dell’esame di licenza, per le quali il CSPI ha proposto la conferma del solo colloquio su una tesina multidisciplinare.

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