
Una settima idea per la scuola: spazi scolastici anche per i genitori

Pubblichiamo il commento del lettore Aldo Giusti al nostro dossier “Sei idee per rilanciare la Scuola”.
Il dossier è a disposizione di ricercatori ed esperti, di rappresentanti della scuola (associazioni professionali, genitoriali e studentesche, operatori scolastici) e della società (imprenditori, amministratori locali, volontariato, dirigenti pubblici etc), con l’intento di offrire uno stimolo alla riflessione e con l’impegno a diffondere con i mezzi a nostra disposizione i contributi – anche quelli critici, purché propositivi – che la nostra iniziativa intende sollecitare.
Commenti e opinioni possono essere indirizzati a redazione@tuttoscuola.com.
Ne daremo conto, alimentando il dibattito, sul portale tuttoscuola.com, sulla newsletter settimanale TuttoscuolaFOCUS e sul mensile Tuttoscuola. Seguite www.tuttoscuola.com per scaricare il dossier o inviate una mail di richiesta indicando recapiti e professione a tuttoscuola@tuttoscuola.com .
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Spett.le Redazione di “TUTTOSCUOLA”,
ho letto con grande interesse ed attenzione il dossier “SEI IDEE per rilanciare la scuola e contribuire alla crescita del Paese” e, da “vecchio” uomo di scuola (20 anni di docenza e 25 di dirigenza), devo subito esprimere il mio vivo compiacimento per le cose dette e soprattutto per il coraggio di averle dette in quel modo nonché per la semplicità con la quale sono state dette. C’è ancora qualcuno in questo nostro Bel Paese che quando parla di scuola dice pane al pane e non fa la solita “filosofia-pedagogica” intrisa di retorica, di ipocrisie, di proposte cervellotiche ed irrealizzabili. Sottoscrivo tutto in maniera convinta.
Purtuttavia vorrei permettermi di aggiungere una piccola idea (la settima? – mi si perdonino subito la velleità e l’ardire).
Sempre a proposito del sottoutilizzo delle risorse e delle potenzialità delle strutture scolastiche e delle risorse umane degli operatori scolastici vorrei proporre di mettere a disposizione le une e le altre non solo a favore ed a vantaggio degli alunni-studenti (come correttamente e concretamente il dossier propone) bensì anche dei loro genitori. Intendo dire di tutti quei genitori che vogliono svolgere il loro ruolo non dico in maniera ottimale ma più o meno abbastanza bene.
La mia lunga esperienza di educatore (ma anche di padre e di nonno) mi ha convinto (ma credo che ne siamo tutti convinti) che da sola la scuola non può essere bastevole a formare le giovani generazioni e che l’apporto collaborativo e fattivo della famiglia sia sempre più indispensabile
Detto semplicemente così, so bene, che sembra aver scoperto l’acqua calda; ma il problema è: chi forma i genitori? Chi li prepara a formare, a loro volta, i propri figli? L’organizzazione sociale attuale prevede una qualche forma di preparazione al ruolo genitoriale (che credo essere il “mestiere” più difficile ed impegnativo nel tempo in cui viviamo)?
C’è da chiedersi subito, allora, se la scuola può sopperire, almeno parzialmente, a tale gravissima lacuna. Se sì, in che modo?
Proposta: tutte le scuole, anche in modo istituzionale, potrebbero/dovrebbero istituire corsi di preparazione/formazione per genitori utilizzando, appunto, strutture scolastiche, tempi pomeridiani, docenti particolarmente preparati e disponibili (ovviamente con riconoscimenti economici rapportati al tipo ed ai tempi dell’impegno) affiancati da esperti qualificati (sociologi, psicologici, medici..) – spesso disponibili anche sotto forma di volontariato sociale – .
Gli oneri economici potrebbero essere posti a carico degli stessi genitori, sotto forma di contributi volontari, degli Enti locali (spesso sensibili a tali seri problemi), mediante sponsorizzazioni, sottoscrizioni, ecc..
Ricordo il successo riscosso da questi corsi che ho avuto modo di attivare durante la mia carriera di Dirigente scolastico utilizzando, allora, i Fondi sociali europei mediante l’attivazione dei PON: erano frequentatissimi ( a riprova che l’esigenza è realmente sentita) e diedero concreti riscontri proprio sul piano educativo e formativo dei nostri studenti migliorando, in modo tangibile, comportamenti, impegni, disponibilità al dialogo, ecc..
Potrebbe essere, questa, un’idea che recupera, almeno in parte, il ruolo genitoriale a favore delle nuove generazioni e ciò proprio nella direzione proposta da “TUTTOSCUOLA” che, ripeto, non si può non condividere.
Grazie per lo spazio che eventualmente vogliate concedermi.
Con profonda stima
Aldo Giusti
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