
L’effetto alone del referendum bolognese sul contributo finanziario alle scuole dell’infanzia paritarie comincia a propagarsi su altri territori.
È il caso, ad esempio, della Lombardia dove, su iniziativa dell’associazione “Non uno di meno” è stata promossa una raccolta firme contro il buono scuola alle famiglie degli studenti delle scuole private per coprire una quota delle rette scolastiche.
L’Associazione, Rifondazione comunista e alcune sigle sindacali oggi hanno organizzato un presidio davanti a Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia.
Secondo i promotori il sussidio “è accessibile solamente agli studenti delle scuole private” e “solo fra il 2001 e il 2009 ha permesso di girare dalle tasche dei contribuenti alla lobby delle scuole private quasi 400 milioni di euro, l’80% delle risorse dedicate al diritto allo studio”. Inoltre ”solo il 25% dei beneficiari del buono scuola dichiara al fisco un reddito annuo inferiore a 30mila euro”. Aderiscono alla raccolta firme anche Flc-Cgil, Cidi e Coordinamento nazionale per la scuola della Costituzione.
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