Concorso/2. Non si poteva fare a scuole chiuse?

Nelle 2.400 scuole nelle quali si svolgono nei giorni 17 e 18 novembre le prove preselettive per il concorso a cattedra le lezioni sono di norma sospese, come stabilito dal Miur in una nota non priva di ambiguità inviata ai primi di dicembre agli uffici scolastici regionali.

Nella nota si fa presente, infatti, non l’obbligo ma “l’opportunità di sospendere l’attività didattica nelle scuole sedi di svolgimento della prova, salvo che la situazione concreta e logistica consenta di svolgere la stessa prova senza intralcio alle predette attività”.

Considerato il tenore della prosa ministeriale e l’elevato numero di partecipanti, distribuiti su più turni nelle due giornate, è presumibile che in molte delle 2400 scuole non si faccia lezione, aggiungendo altri due giorni ai molti che tra novembre e dicembre sono ‘saltati’ a causa di occupazioni e autogestioni, e anche degli scioperi del personale.

Poi iniziano le vacanze di Natale dal 24 dicembre (ma in qualche Regione già dal 22) al 7 gennaio. Insomma, per quanto riguarda la (dis)continuità delle attività scolastiche, piove sul bagnato. Proprio non si sarebbe potuto, è la domanda che fanno soprattutto i genitori che lavorano, e ai quali la sospensione delle attività didattiche crea gravi problemi organizzativi, far svolgere le prove nei giorni in cui le scuole sono chiuse (per esempio al sabato e alla domenica), o almeno durante le vacanze di Natale, per esempio il 27 e 28 dicembre?

Domande, ci pare, non insensate, che verranno riproposte tra poche settimane quando le scuole chiuderanno di nuovo per diventare seggi elettorali, e che sollevano ancora una volta la questione dell’impropria utilizzazione delle aule scolastiche per finalità diverse da quelle educative.