
Profumo annuncia, ancora una volta, nuove forme concorsuali per il 2013
Profumo nell’intervista a Repubblica ha confermato a proposito di concorsi quanto aveva dichiarato mesi fa, circa la sua intenzione, dopo il bando dei concorsi vecchia maniera da lanciare in autunno, di passare ad una nuova stagione concorsuale.
Non si può che apprezzare questa buona volontà di aprire le porte della scuola ai giovani e, dopo decenni di reclutamento attraverso le graduatorie, di cercare di valorizzare il merito nella selezione. Tuttoscuola lo ha auspicato innumerevoli volte.
“L’appuntamento successivo sarà a primavera 2013 e lì faremo crescere le quote di chi arriverà dalle graduatorie e accorperemo le classi di concorso”, ha dichiarato il ministro.
Sorprende il passaggio riferito all’aumento della quota a favore delle graduatorie ad esaurimento (Gae), perché, per cambiare l’attuale ripartizione dei posti oggi previsti a metà tra concorso e graduatorie, non è sufficiente un semplice regolamento ma occorre un provvedimento legislativo. L’ipotesi fa pensare che Profumo abbia già calcolato questa sua proposta di maggiore attenzione al precariato.
Se, in proposito, riuscirà ad ottenere l’ok dal Parlamento, il ministro ha detto che intende mantenere una cadenza serrata dei concorsi: “Ogni anno fino al 2015 ci sarà un bando nuovo”.
Attenzione, allora: di overdose di concorsi il sistema può morire, a meno che il ministro non intenda bandire concorsi generalizzati, ma articolarli per settore o per classe di concorso (un anno la scuola primaria, un altro anno la scuola di I grado, l’anno successivo bandi per le classi di concorso scientifiche, ecc.). Potrebbe bastare un concorso con nuove regole da replicare ogni due-tre anni.
Tra le prove, ha spiegato il titolare dell’Istruzione, “ci sarà un test preselettivo e chiederemo la simulazione di una lezione: dobbiamo valutare quanto i futuri docenti sapranno farsi capire dai ragazzi. Devono essere competenti e pure capaci”.
La recente esperienza dei concorsi con test preselettivi per il reclutamento dei dirigenti tecnici e, in particolare, per i dirigenti scolastici consiglia di procedere con cautela.
Se a partecipare a questi concorsi nuova maniera – riservati agli abilitati vecchi e nuovi – saranno altri 200-300 mila, si può già immaginare quale complessità vi sarebbe.
Comunque, signor ministro, con la dovuta cautela e con la massima chiarezza, avanti con i concorsi!
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