
All’appello a intervenire pubblicato nell’articolo Compiti a casa sì, compiti a casa no. Voi cosa ne pensate?, hanno risposto molti lettori, sia inviandoci email, sia sulla nostra pagina Facebook, sia nello spazio di commenti a fondo pagina. Pubblichiamo, come promesso, quelli più significativi.
Invitiamo tutti gli altri lettori a partecipare alla discussione, o a proporne di nuove, scrivendoci come di consueto all’indirizzo dedicato la_tribuna@tuttoscuola.com.
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Fran Cocco
Se gli studenti fanno già poco a scuola e a casa, quando c è bisogno di raccogliere le informazioni e rielaborarle non lo fanno……………………..impareranno sempre di meno!!!!!!
Am.modo
D’accordissimo per non assegnare compiti alla primaria nel tempo pieno, lo dico per esperienza: c’è assolutamente tutto il tempo che serve per svolgere anche attività di studio ed esercitazioni, e poi dopo otto ore a scuola è sacrosanto per i bambini potersi dedicare ad altro.
Per quanto riguarda la scuola a 27 ore invece la mancanza di tempo è un vero dramma: poco tempo per troppe discipline, anche lavorando in modalità interdisciplinare, considerato il fatto che poi comunque tutte vanno valutate singolarmente (alla faccia delle tanto sbandierate competenze). I bambini hanno bisogno di tempo e invece ci si trova sempre più spesso a fare i conti con l’orologio e quello che manca maggiormente è proprio il tempo per l’esercizio individuale.
I compiti a casa servono in questo caso per dar modo al bambino di mettersi alla prova su ciò che ha imparato, per capire quali sono le sue difficoltà e discuterne poi in classe con l’insegnante e i compagni.
I compiti devono sicuramente essere misurati e alla portata del bambino che li dovrebbe poter svolgere in autonomia.
… negli ultimi anni per me è sempre più difficile far capire ai genitori che vorrei che i compiti avessero questa funzione: capita sempre più spesso di avere compiti perfetti fatti dai genitori… se è così non vale proprio la pena assegnarli.
Marisa
I compiti a casa mostrano la capacità dei ragazzi nell’assumere via via autonomia, metodo e responsabilità. Debbono essere pochi e senza che i genitori si sostituiscano ai ragazzi. I genitori dovrebbero, nel caso dei più piccoli, ocupparsene a distanza. un po’ meno buonismo non guasterebbe. La scuola di oggi è più difficile di quella di ieri,così la vuole la società, gli indicatori sulle competenze, ecc………. finiamola con le semplificazioni, e il ministro si occupi di altro!
Claudio Flamigni
Credo che i compiti per casa siano già stati molto ridotti rispetto a una volta, come in generale tutte le richieste rivolte agli alunni, che, soprattutto nella scuola dell’obbligo, vengono accompagnati in un percorso sempre più guidato e facilitato. A molti commentatori (e ministri) questo non basta, vorrebbero una scuola che sia solo animazione e intrattenimento, nella quale agli alunni non si chieda nessun impegno e nessuna assunzione di responsabilità, preparando così cittadini menefreghisti e del tutto privi di senso di responsabilità. Claudio Flamigni.
Lucia23
Paolo Cipriani
Non è assolutamente generalizzabile che gli alunni dell’obbligo abbiano un percorso facilitato, ci sono delle scuole dove il curricolo è veramente sostenuto, eccessivo, si ha una secondarizzazione precoce tutta incentrata sulle nozioni …. Niente di operativo …… sembra di essere nel 1925! Ha ragione il ministro meno compiti ma più di qualità.. che rimanga veramente qualcosa a questi ragazzi e non solo nozioni …… che imparino a fare qualcosa. E’ possibile vedere l’Educazione tecnica ridotta ad una materia essenzialmente orale? Che disastro! E poi la demotivazione della maggior parte di noi docenti ….. questi sono i veri problemi della scuola italiana.
Mario Bocola
Sono un docente di scuola secondaria di i grado. Voglio esprimere un parere sui compiti a casa. Spesso nella pratica quotidiana mi capita che gli alunni non svolgano i compiti assegnati a casa. Per quanto attiene la grammatica italiana e’ bene che gli alunni, dopo la spiegazione del docente, apprendendo la regola svolgano direttamente gli esercizi in classe piuttosto che a casa. Tanto a casa tra facebook, palestra, divertimenti vari non svolgeranno mai del tutto i compiti assegnati. Per di piu’ c’e’ da dire che si perdera’ tempo a controllare sul quaderno se gli alunni hanno o non hanno svolto quanto assegnato. Meglio dunque farli lavorare in classe.
Prof. Mario Bocola
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I lettori di tuttoscuola.com che vogliono dire la loro su questo argomento, possono farlo, scrivendo a la_tribuna@tuttoscuola.com. La redazione pubblicherà gli interventi più significativi. Analogamente, coloro che vogliono presentare contributi originali su cui discutere, possono scriverci usando il medesimo indirizzo la_tribuna@tuttoscuola.com.
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