Scrima sulla polemica CL-Gelmini per il reclutamento

Sul problema del reclutamento e dei concorsi mancati si è assistito in questi giorni ad una certa polemica che ha visto coinvolto il ministro dell’istruzione, on. Gelmini, accusata da CL di essere troppo accondiscendente verso i sindacati.

Sulla questione è intervenuto il segretario generale della Cisl-scuola, Francesco Scrima, con il seguente comunicato:   

“Su reclutamento e precariato – osserva Scrima – serve agire con equilibrio, realismo e saggezza, invece siamo alle visioni mistiche di chi dipinge una Gelmini “genuflessa davanti ai sindacati”. In attesa di assistere a qualche miracolosa conversione, vorremmo ricordare che alle graduatorie del personale precario è riservato, da tempo immemorabile, il 50% dei posti disponibili per le assunzioni: il resto va alle graduatorie dei concorsi ordinari. Una regola sempre seguita e rispettata, anche negli anni in cui era ministro il “signore comunista Berlinguer” e  anche in questi giorni per le operazioni di nomina in ruolo, per le quali si è attinto in parte anche dalle graduatorie, tuttora esistenti, degli ultimi concorsi per esami.

Siamo convinti anche noi – prosegue il segretario della Cisl-scuola – della necessità di riattivare al più presto un canale di reclutamento ordinario che già la finanziaria per il 2008 aveva messo in cantiere, dando apposita delega al ministro perché vi provvedesse, insieme alla riforma dei percorsi di formazione dei docenti. Dare opportunità di accesso all’insegnamento anche a chi oggi non è nelle graduatorie ad esaurimento è infatti doveroso: si eviti però di esasperare le tensioni esistenti fra le tante anime di un precariato che non ha bisogno di ulteriori conflitti mentre attende risposte equilibrate e credibili.  Chi è in graduatoria non merita di passare per privilegiato, quando ha magari davanti a sé ancora anni e anni di attesa. Chi attende di abilitarsi deve poterlo fare ed avere presto la sue opportunità di concorrere al lavoro nella scuola.

L’esperienza, ma anche la semplice conoscenza dei dati (230.000 precari abilitati, almeno 300.000 in attesa di abilitarsi), ci dicono che in ogni caso sarà complicato gestire un così drammatico squilibrio tra domanda e offerta di lavoro. Ecco perché non bisognerebbe mai, su questi temi, – conclude Scrima – introdurre nuovi elementi di tensione, ce ne sono già a sufficienza.