Anp: la soluzione del precariato passa dall’autonomia scolastica

Nel corso dell’audizione alla Camera sul decreto legge 70/2011 i sindacati della scuola hanno fornito valutazioni e proposte relative all’art. 9 del provvedimento nella parte riguardante il precariato.

L’Anp, Associazione nazionale dei dirigenti scolastici, pur esprimendo apprezzamento per la positività del dispositivo rivolto alla stabilizzazione del personale, in quanto l’uscita da uno stato di precarietà sugli organici può consentire alle scuole di progettare percorsi formativi e servizi correlati per l’utenza in modo più certo e di garanzia di quella continuità (progettuale e didattica) più volte invocata dalla nostra organizzazione ha, tra l’altro, espresso alcune considerazioni, ha richiamato l’attenzione dei deputati sulla mancanza, da parte del provvedimento di un riferimento all’autonomia delle istituzioni scolastiche.    

Spiace però dover rilevare che tale provvedimento manca ancora una volta di inserirsi in un’ottica autonomistica, in applicazione cioè delle norme ormai decennali che riguardano l’affermazione e lo sviluppo dell’autonomia delle scuole. Si tratta infatti di un provvedimento che ricalca una visione centralistica ormai desueta e di conservazione dell’esistente.

Non si prefigura infatti, nel dispositivo di legge, alcun ruolo delle scuole riguardo all’individuazione ed all’assunzione del personale utile al loro funzionamento ed, in particolare, al rispetto della loro progettazione educativa; inoltre non si delineano procedure né si danno indicazioni per modalità di selezione e di valutazione del personale da assumere.

Per meglio chiarire questo richiamo al sistema dell’autonomia della scuola, l’Anp ha posto ai deputati della VII Commissione, nel corso dell’audizione, queste domande:

“Qualsiasi docente è fungibile di per sé in qualsiasi scuola a prescindere dal progetto della stessa?

Ci deve essere un rapporto tra le competenze di ciascuno e le caratteristiche e peculiarità che ogni singola scuola ha elaborato nel suo processo identitario?

Quanto tempo è necessario ancora attendere per arrivare ad un punto di svolta che chiuda finalmente la stagione del centralismo e consenta la piena attuazione dell’autonomia delle scuole?

E’ infatti l’ora che queste abbiano spazio per l’assunzione di personale adeguato ai progetti che elaborano che non dovranno più essere affidati per caso a chi “capita” in servizio l’anno successivo, secondo meccanismi automatici e assolutamente estranei a logiche di qualità, di competenza o di merito”.