
2011, fuga dalla scuola?
Entro il prossimo 11 febbraio per i docenti e gli Ata, ed entro il 28 febbraio per i dirigenti scolastici, vanno presentate on line le domande per chi vuole o deve lasciare il servizio per la pensione.
Dopo l’introduzione delle nuove regole per le dipendenti pubbliche, previste dalla manovra finanziaria della legge 122/2010, che ha elevato a 65 anni l’età per la pensione di vecchiaia dal 1° gennaio 2012 (fino a pochi mesi prima si pensava che il limite sarebbe stato raggiunto gradualmente entro il 2018); dopo il repentino passaggio al Tfr per tutti i dipendenti pubblici e la sua rateizzazione nella liquidazione finale; e dopo il passaggio dalla quota 95 (anzianità contributiva+età) del 2010 a quota 96 per il 2011-2012 per avere diritto alla pensione di anzianità, potrebbe esserci una corsa alla pensione nel prossimo mese.
Una corsa che per altre ragioni hanno compiuto 1.106 dirigenti scolastici nel maggio 2010 e con effetto dal settembre scorso, quando hanno saputo delle restrizioni sulle retribuzioni e sulle liquidazioni della buonuscita previste dalla manovra finanziaria.
Nel conto dei pensionamenti dal 1° settembre 2010 bisogna anche aggiungere 2.202 docenti di scuola dell’infanzia, 6.166 della primaria, 9.391 della secondaria di I grado, 9.391 della secondaria superiore, 204 docenti di religione cattolica, 6.548 unità di personale Ata e 58 educatori.
Calcolando anche l’elevato numero dei dirigenti scolastici, hanno lasciato il servizio dall’inizio di questo anno scolastico 32.774 unità di personale scolastico.
È pensabile che, dato il nuovo quadro normativo, il numero di pensionamenti sia destinato a salire oltre le 33mila unità, aprendo una criticità per la stabilità del sistema, in considerazione anche delle prevedibilmente scarse immissioni in ruolo di nuovo personale.
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